Corriere di Bologna

La Curia e la Madonna di San Luca Come il Papa in piazza San Pietro

In via Altabella si discute da giorni sulla possibilit­à di anticipare la discesa della Vergine. Si studiano modi e tempi. L’ipotesi di una celebrazio­ne in piazza Maggiore

- Luca Muleo

Lo auspicano i fedeli. Ma ancora prima è stata la stessa Curia ad averci pensato. La Madonna di San Luca che scende in città nel vivo dell’emergenza, cioè molto prima del 16 maggio quando da tradizione, cinque sabati dopo Pasqua, dovrebbe varcare Porta Saragozza ed entrare nel cuore di Bologna, in Piazza Maggiore e poi nella cattedrale di San Pietro in via Indipenden­za. «Non lascia insensibil­i questa richiesta che da più parti è arrivata all’Arcivescov­o. Sono valutazion­i da fare e che verranno fatte in queste ore» conferma monsignor Giovanni Silvagni, vicario che pure è tra quelli maggiormen­te prudenti nella discussion­e aperta all’interno della chiesa bolognese, dove però continua a riecheggia­re con vigore quella da più parti definita «la potenza straordina­ria» dell’immagine di Papa Francesco e della sua solitaria, intensa preghiera davanti al deserto di Piazza San Pietro.

È proprio quell’immagine a spingere chi ritiene necessaria una discesa, una benedizion­e alla città davanti a San Petronio anche se avvenisse in mancanza dell’abbraccio della folla, magari costretta solo a un saluto dai balconi. La forza del messaggio da una parte ricordando pure i precedenti della storia — dalla prima discesa nel 1433 per riportare il sole e interrompe­re i diluvi che da tre mesi consecutiv­i distruggev­ano i raccolti, alla pioggia del 1630 capace di lavare le strade dalla peste — e dall’altra i dubbi della mancata accoglienz­a in una Bologna deserta. Si lavora in queste ore, già frenetiche per l’organizzaz­ione di una Pasqua inedita, vissuta a distanza e necessaria­mente tecnologic­a, per superarli. Servono le condizioni, naturalmen­te. Di fronte al divieto di uscire di casa non si potrebbe fare della procession­e una pericolosa occasione di mancato rispetto delle misure anticontag­io. Come detto, Monsignor Silvagni resta prudente. «Viviamo un momento particolar­e — dice il vicario — in cui si sta impedendo qualunque forma di assembrame­nto e anche la sola uscita dall’abitazione. Una situazione che sembra opporsi alla presenza dell’immagine in città, la quale non

” Monsignor Silvagni Viviamo un momento particolar­e e non lascia insensibil­i questa richiesta che da più parti è arrivata all’arcivescov­o, sono valutazion­i che verranno fatte in questi giorni

potrebbe ricevere la visita, l’onore e la presenza di fedeli che normalment­e giustifica questo avveniment­o».

Il dibattito è aperto, una discussion­e vissuta con la piacevole consapevol­ezza su entrambi i lati della ribadita importanza dell’immagine della Beata Vergine nel cuore dei fedeli, ecumenico simbolo cittadino. Una riflession­e inserita alla vigilia di una Pasqua via web, in cui sottolinea Silvagni, «il contesto inedito esige modalità come quelle lodevolmen­te messe in atto da molte parti con creatività e passione per coltivare i rapporti con le persone, qualcosa di commovente e ammirevole. Nel caso in cui non si ravvisasse l’opportunit­à di portare l’immagine della Madonna in città, è giusto osservare che non sono mancati e non mancano in questo periodo le occasioni forti per esprimere la propria fede, adeguandos­i alle

L’arcidioces­i

Tanti fedeli hanno chiesto di vedere la Vergine dai balconi, Zuppi sta valutando

restrizion­i imposte. Senza impedire il pieno manifestar­si di una fede non legata a fatti puramente materiali, ma a un rapporto, a una relazione. Adattandos­i, come fu durante la guerra e le emergenze».

D’altro canto però all’interno della Curia non sfugge il significat­o di una presenza che darebbe il senso della protezione ma anche della consolazio­ne per chi piange quei morti che il cardinale Zuppi ha nominato davanti all’immagine della Vergine, andati via senza l’ultimo saluto.

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Il lutto Le bandiere di Palazzo d’Accursio a mezz’asta per ricordare le tante vittime causate in questi giorni dal coronaviru­s

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