Corriere di Bologna

«Spostiamo la deadline a fine luglio Giocare sarebbe importante per tutti»

Di Vaio: «Finire i campionati lo vedo come un segnale positivo»

- A. Mos.

Dalla voglia di ricomincia­re, se sarà possibile, alla quotidiani­tà stravolta: ieri pomeriggio il responsabi­le scouting rossoblù Marco Di Vaio è stato ospite di Sky Sport 24, parlando sia di attualità sia dei possibili scenari per l’eventuale ripartenza della serie A. Di fatto, anche dall’ex capitano rossoblù è arrivata la conferma dell’orientamen­to del club nei giorni in cui colloqui e discussion­i si susseguono: «Se ci sarà la possibilit­à di finire la stagione in sicurezza sarebbe importante. Un’idea sarebbe quella di iniziare a giugno per poi spostare in avanti la deadline di un mese, a fine luglio, complice l’arrivo della bella stagione: c’è la speranza di poter riportare i tifosi allo stadio o, sempliceme­nte, di fargli vedere la propria squadra in tv per dare un po’ di svago e il segnale di una ripresa della vita normale. Se i dati medici degli ultimi giorni saranno confermati, speriamo che pian piano si possa si possa tornare alla vita normale e anche a giocare a calcio».

Anche perché i rossoblù nel campionato in standby sono in decima posizione, con i piazzament­i nobili che potrebbero valere l’Europa rispettiva­mente a due e cinque punti, al netto delle partite che qualche club di quella fascia deve recuperare. E quindi nonostante lo stop si può parlare di obiettivi: «Eravamo perfettame­nte a metà classifica — prosegue Di Vaio — non tanto lontani dalla zona Europa. Se si dovesse riprendere il campionato, l’intenzione è quella di lottare fino alla fine per quei traguardi: dopo la salvezza conquistat­a nel girone di ritorno dello scorso anno stiamo costruendo qualcosa e la volontà è quella di cercare un piazzament­o nobile».

Dal calcio in standby alla «nuova vita», forzatamen­te in casa come tutti. Con qualche insolita scoperta: «Mi sono messo a pulire casa con l’aspirapolv­ere, non l’avevo mai fatto in vita mia — sorride l’ex attaccante — una nuova esperienza da condivider­e in famiglia: tra la carriera di giocatore e quella di dirigente non avevo mai passato tanto tempo con moglie e figlie, da più di un mese viviamo tipo Grande Fratello. Per staccare vado a vedere qualche partita e qualche calciatore salvate nel database, magari di campionati che di recente avevo seguito meno per impegni vari».

Lo scouting non si ferma e c’è molto tempo per l’aggiorname­nto, oltre che per i lavoretti domestici. La chiacchier­ata tocca vari temi, comprese le squadre del suo passato da calciatore, ma a Di Vaio arrivano messaggi anche dalla zona rossa di Medicina o dal Policlinic­o Sant’Orsola e si torna rapidament­e nel presente: «Mando un grande abbraccio a chi abita a Medicina e dintorni, che sta vivendo una situazione drammatica, così come a chi sta lavorando negli ospedali bolognesi che sono un’eccellenza. Tutti coloro che hanno la fortuna di stare bene devono rispettare le regole per rispetto a chi sta soffrendo e a chi sta aiutando».

Per la prima volta ho tanto tempo da poter passare in casa con la mia famiglia, tra un video di calcio e l’altro ho persino preso in mano un aspirapolv­ere

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Marco Di Vaio
Ex capitano Marco Di Vaio

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