I rossoblù telefonano a chi sta in quarantena
Quella odierna è una giornata importante per capire il futuro del campionato 2019/20: dopo la riunione in Uefa di mercoledì, oggi alle 10 e in seconda istanza alle 15 è in programma un’assemblea di Lega Serie A in videoconferenza nella quale i dirigenti dei vari club dovranno confrontarsi su tematiche sportive ed economiche. Anche ieri i colloqui e i confronti non sono mancati e dal ministro per lo sport Vincenzo Spadafora è arrivata un’apertura, con l’annuncio del «piano straordinario per le iniziative che devono ripartire a maggio».
Tra le varie date ipotetiche per la ripartenza ci sono il 20 maggio o i primi di giugno: temi che verranno affrontati oggi in Lega, insieme alle varie ipotesi riguardanti l’accordo per il taglio degli stipendi con l’Assocalciatori. Il Bologna porterà avanti la sua posizione, ovvero quella di attendere l’ok da parte di medici e istituzioni per ricominciare ma con la speranza che si possa portare a termine la stagione in qualche modo — anche arrivando a fine luglio — per dare un po’ di ossigeno ai conti dei club.
Proprio il tema economico è quello che potrà spingere società e calciatori a tentare la ripartenza, nonostante le resistenze di alcuni club, e nel caso si giocherà a ritmi serrati con partite ogni tre giorni. Di certo resterà chiuso ancora a lungo il centro tecnico di Casteldebole, visto il divieto di ogni tipo di allenamento fino al 13 aprile in virtù del nuovo decreto della presidenza del Consiglio.
Anche in virtù dello stop forzato, da ieri i giocatori del Bologna si sono resi protagonisti di un’altra lodevole iniziativa telefonando a diversi cittadini residenti nel comune di Medicina e nella vicina frazione di Ganzanigo, dichiarati zona rossa dalla Regione lo scorso 16 marzo, dopo le chiamate effettuate nei giorni scorsi a bolognesi soli.
L’idea è venuta al club di tifosi rossoblù di Medicina, uno degli ultimi a celebrare la tradizionale cena con la partecipazione di elementi della prima squadra lo scorso 12 febbraio, prima dello stop agli eventi: sono stati forniti al club i recapiti di diversi residenti nelle zone rosse — tifosi del Bologna e non — e nelle ultime ore i vari Poli, Orsolini, Palacio, Da Costa, Bani, Sansone e Di Vaio hanno telefonato ai medicinesi per passare un po’ di tempo insieme e cercare di regalare un sorriso e una giornata diversa a chi, ormai da tre settimane, non può uscire da quei territori per alcun motivo.