In aula con la realtà aumentata Il progetto di Eon Reality
Dalle Aldini Valeriani alle imprese, la nuova piattaforma ha tecnologie 3D
Il futuro è già arrivato e, a causa del coronavirus, si farà anche più semplice e, per usare una parola cara agli imprenditori, performante. La realtà virtuale e aumentata a marchio Eon Reality, il colosso californiano leader mondiale per la realtà virtuale e aumentata che dal 2018 ha preso casa a Casalecchio, aiuterà aziende e scuole a superare l’emergenza. E la piattaforma digitale utilizzata sarà unica in Italia e già pronta per essere imitata.
La multinazionale, insieme a Palazzo d’Accursio, Istituto e Fondazione Aldini Valeriani e Fondazione Natalino Corazza lanciano, infatti, un progetto biennale che offrirà il primo ecosistema digitale per garantire la continuità dei processi produttivi delle imprese e la continuità dei percorsi formativi delle scuole. Come? Attraverso l’utilizzo delle tecnologie 3D, con focus su assistenza da remoto e formazione a distanza. Il progetto «Classroom 3.0» coinvolgerà progressivamente tutto l’Istituto Aldini Valeriani per innovare la didattica, aggiornare i docenti e coinvolgere ancora più gli studenti che si devono preparare (e i loro livelli di attenzione e di rendimento ne beneficeranno in percentuali del 35%) per rispondere alla richiesta di supertecnici che arriva dalle industrie più avanzate. Una vera e propria rete, all’interno della quale il ponte fra sistema scolastico e mondo del lavoro sarà proprio la Fondazione
Aldini Valeriani.
Il modello sarà quello della cosiddetta classe rovesciata, che rende i ragazzi più indipendenti e attivi (copiare in queste classi virtuali sarà impossibile) tanto da poter addirittura fare proposte agli imprenditori che poi potrebbero diventare i futuri datori di lavoro. Parallelamente, la piattaforma darà uno strumento in più per vincere la sfida della continuità didattica e supportare la business continuity per le imprese, attraverso la creazione di una serie completa di soluzioni per ovviare all’impossibilità di spostarsi e interagire fisicamente. Non solo. Come sottolinea l’assessore al Lavoro Marco Lombardo, che lunedì presenterà il progetto a Confindustria e Città metropolitana dove sarà aperto un tavolo operativo per integrare i piani operativi di continuità sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, «siamo davanti a una sperimentazione coraggiosa, nata prima dell’emergenza covid-19, che qualificherà ulteriormente la formazione e l’inserimento lavorativo». E quale occasione migliore dell’imperativo categorico #iorestoacasa per immagazzinare nuove competenze? «Il coronavirus ha cambiato tutto — spiega Lombardo —, Lavorare in remoto sarà uno dei driver della ricostruzione post coronavirus e del futuro». «Siamo onorati di partecipare ad un progetto focalizzato sulle filiere del territorio — gli fa eco Nicola Poleschi, managing director di Eon Reality Italia —. L’ausilio di tecnologie abilitanti dell’industria 4.0 ci aiuterà a creare un ecosistema locale per l’innovazione e la trasformazione economica». L’approccio sarà il «learning-by-doing», imparare facendo. E «l’istruzione — assicura Salvatore Grillo, dirigente scolastico delle Aldini Valeriani — dovrà avere un ruolo primario».