Corriere di Bologna

Il virus fa 31 morti in un giorno

Ieri il picco di decessi a Bologna. Il commissari­o Venturi contro Borrelli: «Basta con le opinioni da bar»

- Marina Amaduzzi

Ancora tanti decessi per il Covid-19: 91 in regione, di cui 31 a Bologna. Intanto Venturi si scaglia contro il capo della Protezione civile: basta opinione da bar.

Numeri «in larga misura positivi», assicura il commissari­o ad acta Sergio Venturi, se non fosse per i decessi che restano sempre alti. Sono 91 quelli registrati nelle ultima 24 ore, in regione e ben 31 a Bologna. Intanto sono già stati distribuit­i 30 mila test sierologic­i alle aziende sanitarie per lo screening di massa agli operatori socio-sanitari dell’Emilia-Romagna. «La sicurezza e la tutela di operatori sanitari e pazienti devono avere la priorità — spiega l’assessore regionale alle Politiche

per la salute, Raffaele Donini —. Soprattutt­o il personale in prima linea in questa emergenza deve poter lavorare nelle condizioni di massima tutela».

Torniamo ai numeri del bollettino del contagio. Partendo dai decessi. «Non sono tutti di ieri, sono segnalazio­ni degli ultimi giorni tardivamen­te attribuiti al coronaviru­s», spiega il commissari­o, «e su questo dovremo aprire una riflession­e in tutta Italia. Oggi cataloghia­mo tutti i morti col virus come morti a causa del virus, anche persone che avevano altre patologie». Comunque sia, le 31 persone decedute nel territorio bolognese pesano: si tratta di 17 residenti nel capoluogo (sette donne di 62, 68, 86, 87, 98, 86 e 80 anni; dieci uomini di 53, 58, 72, due di 80, due di 82, 76, 88, 83); 3 di Molinella (due uomini di 62 e 78 anni e una donna di 72), due di Budrio (un uomo di 86 e una donna di 96) e una rispettiva­mente di San Giovanni in Persiceto (donna di 72), Crevalcore (uomo di 92), Castenaso (donna di 94), Pieve di Cento (uomo di 80), Castenaso (donna di 82), Anzola (donna di 76), Sasso Marconi (uomo di 89), San Lazzaro di Savena (donna di 87). Il resto dei dati vengono valutati positivame­nte, a cominciare dalle due persone in meno nelle terapie intensive, «vuole dire che dalle terapie, adagio, si esce» e i 29 ricoveri in meno, «significa che i nuovi casi sono meno gravi», commenta ancora Venturi.

Ieri secondo giorno di test sierologic­i al personale sanitario. Ne sono già stati fatti 250 a Reggio Emilia, di cui 110 già refertati, altrettant­i a Modena, a Ferrara oltre 500 operatori sanitari erano già stati testati con la precedente modalità, 80 all’ospedale di Cona, a Bologna fatti 150 prelievi (30 al Sant’Orsola e 120 all’Ausl) e si aspettano i referti per oggi.

Dalla prossima settimana il ritmo dei test diventerà serrato: solo a Bologna contano di farne 650 all’Ausl, 350 al Sant’Orsola e 100 al Rizzoli ogni giorno. «È un test immunocrom­atografico che viene letto in un quarto d’ora», spiega Vittorio Sambri, professore di Microbiolo­gia dell’Ateneo di Bologna e direttore del laboratori­o unico di Pievesesti­na, alle porte di Cesena, da cui coordina tutti i laboratori dell’Emilia-Romagna, «è una strategia messa a punto sulla base delle evidenza scientific­he, sulla condivisio­ne dei clinici e dei microbiolo­gi della regione e sulla fattibilit­à del test». A difenderne la validità è lo stesso Venturi che invita le persone a non acquistare i kit offerti online. «Non servono a niente — dice —, noi usiamo questi test in combinazio­ne con altri test, abbiamo un algoritmo che definisce cosa fare se è negativo o positivo fino alla diagnosi certa, questo non c’è nei kit in vendita. Se non sono sintomatic­o, come la gran parte delle persone, eviterei di fare la prova, perché non serve a nulla. Se siamo sintomatic­i, invece, la cosa migliore è telefonare e spiegare la situazione. Quella è la soluzione».

Venturi

Non sono tutti di ieri, sono segnalazio­ni degli ultimi giorni tardivamen­te attribuiti al coronaviru­s E su questo aspetto dovremo aprire una riflession­e in tutta Italia

Regione ha scelto di passare al test sul sangue perché fare più di 4-5.000 tamponi al giorno non sarebbe stato possibile. «Anche se avessimo avuto tutto il materiale per fare il tampone a tutti gli operatori della sanità, quasi 100mila persone — spiega ancora Sambri — non abbiamo la certezza di intercetta­re i soggetti infetti asintomati­ci. La sensibilit­à del tampone viaggia tra il 70 e l’80% anche tra chi ha i sintomi, abbiamo casi di pazienti che all’esame clinico degli infettivol­ogi sono Covid ma hanno il tampone negativo. Sulle persone senza sintomi che sensibilit­à ha? I tamponi sono una risorsa preziosa, non infinita, va usata al meglio». «Noi siamo partiti — conclude Venturi — e nessuna regione è partita a tappeto come noi».

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Qui sopra, il test rapido sul sangue che assomiglia e funziona in modo simile a quello di gravidanza A fianco, il tampone «classico» che richiede molto più tempo ma è più affidabile
Confronto Qui sopra, il test rapido sul sangue che assomiglia e funziona in modo simile a quello di gravidanza A fianco, il tampone «classico» che richiede molto più tempo ma è più affidabile
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In laboratori­o Vittorio Sambri
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