Corriere di Bologna

Buoni spesa, 1700 richieste E il Comune sceglie il gestore

La società di ticket si occuperà delle convenzion­i partendo dalla propria rete di punti vendita Una settimana per iniziare a distribuir­li via mail

- F. Ro.

In mezza giornata sono state 1.700 le richieste di buoni spesa arrivate al Comune di Bologna, che tra una settimana inizierà a distribuir­e i 2 milioni di euro stanziati dal governo per fronteggia­re le difficoltà di chi non ha lavorato per il lockdown da coronaviru­s. Sarà la Day Ristoservi­ce spa a gestire il meccanismo dei buoni.

È partita anche a Bologna la corsa ai buoni spesa per aiutare chi si è trovato in difficoltà economica dopo il lockdown per il coronaviru­s. In mezza giornata sono state 1.700 le domande per i contributi arrivate a Palazzo d’Accursio, che dovrà distribuir­e nelle prossime settimane i 2 milioni di euro assegnati al capoluogo emiliano dal governo Conte. «Se i soldi saranno abbastanza, apriremo anche in second’ordine a quelli che sono oltre i 780 euro di reddito nel mese di marzo», promette l’assessore al Welfare Giuliano

Barigazzi. Adesso gli uffici del Comune dovranno vagliare e verificare le richieste, in vista della distribuzi­one dei primi buoni spesa a partire dalla fine della prossima settimana. Ma consideran­do che in mezza giornata le richieste hanno coperto un quarto della platea di 6.700 persone che il Comune considera come potenziali destinatar­i, il rischio è che i fondi finiscano presto.

La pioggia di richieste arrivata ieri fa ancora più effetto perché il Comune aveva iniziato già da qualche giorno a contattare le persone in carico ai servizi sociali. «Non hanno nemmeno bisogno di mandare il modulo», sottolinea Barigazzi. Dunque si tratta di nuove situazioni di bisogno scatenate da un’emergenza sanitaria che rischia di trasformar­si sempre di più in una catastrofe economica. Le

riguardano soprattutt­o dai cittadini ancora in attività, visto che chi è in pensione non ha subito tagli al proprio reddito. «Giovani che hanno perso il lavoro, persone precarie, altre che non hanno sufficient­i ammortizza­tori sociali», spiega l’assessore al Welfare, sottolinea­ndo che i buoni spesa andranno anche alla partite Iva: «Perché è vero che magari riceverann­o i 600 euro dall’Inps, mi auguro il prima possibile, ma a marzo hanno comunque avuto problemi».Intanto sono arrivate a 360 le famiglie a cui viene erogato il pacchetto alimentare degli empori solidali, una misura collateral­e al buono spesa in attesa di vedere nei prossimi giorni quale sarà la platea reale dei richiedent­i.

Grazie a una convenzion­e con la società Day Ristoservi­ce spa, specializz­ata da anni in buoni pasto, il Comune di Bologna potrà contare già su una rete di supermerca­ti e alimentari convenzion­ati in città, a cui se ne potranno aggiungere altri grazie all’avviso pubblico che Palazzo d’Accursio ha pubblicato ieri. Tutti gli operatori economici che si trovano nel territorio del Comune e sono abilitati al commercio al dettaglio di generi alimentari e altri beni essenziali possono chiedere l’inseriment­o nell’elenco aperto inviando una richiesta via mail (buonispesa@day.it). L’elenco dei punti vendita convenzion­ati sarà diffuso la prossima settimana, quando comincerà anche la distribuzi­one effettiva dei buoni spesa ai cittadini che ne hanno fatto richiesta e che avranno superato lo screening dei servizi sociali.

Il Comune vorrebbe aiutare anche chi supera i 780 euro di reddito, ma consideran­do la mole di richieste e le risorse limitate sarà difficile

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Acquisti I buoni spesa del Comune saranno utilizzabi­li in gran parte dei supermerca­ti, ma anche nei negozi di vicinato che aderiranno

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