La festa continua La mostra dei 100 anni si trasferisce in rete
Rimandate le celebrazioni, ma l’omaggio è sul web
Il centenario della nascita di Federico Fellini in questo 2020 avrebbe dovuto avere riverberi in tutto il mondo. Da una retrospettiva di ben quattro mesi al British Film Institute alla mostra «Viva Fellini!» in Svizzera, da un tributo a Barcellona ideato da David Lynch a una rassegna organizzata dalla Cineteca macedone, da proiezioni a Pechino e Sydney a un concerto con musiche felliniane a Cartagena. Tutto bloccato, rinviato a data da destinarsi. Proprio come gli eventi riminesi, il convegno «Fellini, il libro dei sogni e il dialogo tra le arti» e il progetto «La Settima Arte — Cinema Industria». Un’ipotesi al vaglio è quella di provare a posticipare in qualche modo l’anniversario, visto che la parte più consistente di «Fellini 100» era concentrata nella prima parte di quest’anno.
Anche i lavori per la realizzazione del nuovo Museo Fellini, che sarebbero dovuti partire in aprile, sono stati rinviati a causa dell’emergenza Covid-19. Il progetto si svilupperà tra il quattrocentesco Castel Sismondo, Palazzo Valloni e la Piazza dei Sogni, lo spazio urbano che farà da «fil rouge» di un percorso narrativo che passerà attraverso film, documentari, interviste e ancora sceneggiature, lettere, spartiti, oggetti di scena e costumi. Intanto proprio in questa settimana, 45 anni fa, «Amarcord» vinceva l’Oscar come miglior film straniero con i ricordi di vita del regista nel suo vecchio borgo.
Non tutto però si è fermato in questo centenario felliniano interrotto bruscamente, perché Rimini in questi giorni ha reso accessibile virtualmente la mostra «Fellini 100. Genio immortale», aperta in dicembre a Castel Sismondo. Accompagnati dal racconto del regista e storico del cinema Marco Bertozzi, uno dei due curatori, assieme ad Anna Villari, dell’esposizione ideata da Studio Azzurro. Ad accogliere il visitatore nel filmato, visibile on line su YouTube, il personaggio di Silvia de «La dolce vita», interpretata da Anita Ekberg, con alle spalle la cascata d’acqua della fontana di Trevi, che invita ad
” L’anniversario In questa settimana, 45 anni fa, «Amarcord» vinceva l’Oscar come miglior film straniero
attraversare lo schermo. Il racconto prosegue poi all’interno della sala dedicata al Cinema Fulgor, quasi una macchina del tempo che dimostra come Fellini si nutrisse di cinegiornali, pubblicità e documentari per mettere in scena i suoi film.
La passeggiata prosegue nella «Fortezza delle emozioni», dove si incontrano volti e primi piani di Anita Ekberg, Claudia Cardinale, Paolo Villaggio, Leopoldo Trieste e Roberto Benigni, sino allo sguardo di Giulietta Masina al termine de «Le notti di Cabiria».
L’itinerario si muove poi fra materiali originali costituiti da disegni, costumi, documenti e manoscritti, come il quaderno di appunti su cui Nino Rota annotava le idee che nascevano dai suoi colloqui con Fellini. A seguire si entra nella sala dove sono esposti gli abiti della sfilata della moda ecclesiastica del film «Roma» e i costumi usati per «Il Casanova». Infine si entra nella stanza dedicata al celebre «Libro dei Sogni», dove Fellini annotava la sua attività onirica attraverso disegni e appunti, a partire dall’incontro con lo psicoanalista junghiano Ernst Bernhard.
Nel frattempo, sul sito www.cinefiliaritrovata.it continua senza sosta la riproposizione di articoli che scrittori, poeti e intellettuali hanno dedicato a Fellini, estratti dai 770 ritagli stampa presenti nel Fondo Giovanni Calendoli. L’ultimo inserito, su «8 e ½», è firmato da Alberto Arbasino, da poco scomparso, che nel 1963 riconosceva a Fellini il ruolo di profeta del nuovo «Verbo cinematografico».