Fugge all’alt per andare dalla fidanzata
In fuga da un posto di blocco per andare dalla fidanzata nonostante i divieti per il coronavirus: è stato multato per queste ragioni un trentenne di Modena.
«Andavo a cento all’ora per veder la bimba mia», e per Gianni Morandi negli anni ‘60 partiva il coro. Per l’automobilista che giovedì non si è fermato a un posto di blocco, stoppato dopo un inseguimento dai carabinieri, ci sono state invece le multe per violazioni del codice della strada e 373 euro per non aver rispettato la normativa anticoronavirus. Assieme all’ammissione che non gli ha certo evitato conseguenze. «Non ce la faccio più, ho fretta di raggiungere la mia fidanzata per fare l’amore», ha detto ai militari dopo essersi scusato per averli costretti a rincorrerlo. La pericolosa storia d’amore in tempi di isolamento forzato ha visto protagonista un modenese sulla trentina, che voleva raggiungere la compagna a Cento. Davanti all’alt intimato da tre pattuglie dei carabinieri di Sant’Agata, il giovane ha visto l’inaccettabile prospettiva di mandare in fumo il suo appuntamento galante e ha accelerato forzando il posto di blocco. Inseguito da cinque auto ha impegnato i militari per alcuni chilometri guidando a velocità sostenuta e non fermandosi al rosso di un incrocio. Una volta bloccato ha confermato la sua «urgenza» d’amore e il sogno di un appuntamento. Al posto delle dolci effusioni gli è toccato un pacchetto di multe da pagare. Le stesse, per le violazioni del decreto, da cui giovedì sono stati colpiti 12 anarchici che ieri hanno pensato di andare a manifestare davanti al carcere della Dozza, per protestare contro quelle che denunciano essere le condizioni di scarsa sicurezza rispetto all’emergenza sanitaria all’interno della casa circondariale . Nei giorni scorsi scritte con la firma anarchica erano apparse sotto al portico di San Luca e davanti al santuario della Madonna prima dell’uscita dell’immagine della Beata Vergine a Pasquetta, e un paio di giorni dopo anche in via Altabella davanti alla Curia. Con l’inchiostro nero si invitava alla rivolta nelle carceri e alla vendetta per quanto successo all’interno degli istituti di pena, dove i detenuti hanno protestato rivendicando maggiori garanzie contro il virus.