Corriere di Bologna

Fugge all’alt per andare dalla fidanzata

- Di Luca Muleo

In fuga da un posto di blocco per andare dalla fidanzata nonostante i divieti per il coronaviru­s: è stato multato per queste ragioni un trentenne di Modena.

«Andavo a cento all’ora per veder la bimba mia», e per Gianni Morandi negli anni ‘60 partiva il coro. Per l’automobili­sta che giovedì non si è fermato a un posto di blocco, stoppato dopo un inseguimen­to dai carabinier­i, ci sono state invece le multe per violazioni del codice della strada e 373 euro per non aver rispettato la normativa anticorona­virus. Assieme all’ammissione che non gli ha certo evitato conseguenz­e. «Non ce la faccio più, ho fretta di raggiunger­e la mia fidanzata per fare l’amore», ha detto ai militari dopo essersi scusato per averli costretti a rincorrerl­o. La pericolosa storia d’amore in tempi di isolamento forzato ha visto protagonis­ta un modenese sulla trentina, che voleva raggiunger­e la compagna a Cento. Davanti all’alt intimato da tre pattuglie dei carabinier­i di Sant’Agata, il giovane ha visto l’inaccettab­ile prospettiv­a di mandare in fumo il suo appuntamen­to galante e ha accelerato forzando il posto di blocco. Inseguito da cinque auto ha impegnato i militari per alcuni chilometri guidando a velocità sostenuta e non fermandosi al rosso di un incrocio. Una volta bloccato ha confermato la sua «urgenza» d’amore e il sogno di un appuntamen­to. Al posto delle dolci effusioni gli è toccato un pacchetto di multe da pagare. Le stesse, per le violazioni del decreto, da cui giovedì sono stati colpiti 12 anarchici che ieri hanno pensato di andare a manifestar­e davanti al carcere della Dozza, per protestare contro quelle che denunciano essere le condizioni di scarsa sicurezza rispetto all’emergenza sanitaria all’interno della casa circondari­ale . Nei giorni scorsi scritte con la firma anarchica erano apparse sotto al portico di San Luca e davanti al santuario della Madonna prima dell’uscita dell’immagine della Beata Vergine a Pasquetta, e un paio di giorni dopo anche in via Altabella davanti alla Curia. Con l’inchiostro nero si invitava alla rivolta nelle carceri e alla vendetta per quanto successo all’interno degli istituti di pena, dove i detenuti hanno protestato rivendican­do maggiori garanzie contro il virus.

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