Obiettivo quarantena sicura Per i positivi case o residenze
I nuovi contagi avvengono nei domicili e nelle strutture socio-assistenziali. A disposizione oltre 1.400 camere (di cui 125 a Bologna) per trascorrere l’isolamento in sicurezza
Ora che il Covid-19 si presenta con un quadro meno grave rispetto ai momenti di picco, l’obiettivo è ridurre ulteriormente il numero dei nuovi contagiati. Che sono soprattutto nei domicili privati e nelle strutture socio-assistenziali per anziani e disabili, come ha spiegato ieri il commissario ad acta Sergio Venturi. Per questo la Regione, insieme alle Conferenze territoriali (quindi ai sindaci) e alle aziende sanitarie lancia l’operazione «Quarantena sicura»: strutture, alberghi, residenze destinate ai positivi che non possono o non riescono a stare in isolamento e quindi contagiano altre persone. «È necessario agire con maggiore incisività per interrompere la catena dei contagi tra queste persone e preservarle da nuove, possibili infezioni», dichiarano l’assessore Raffaele Donini (Sanità) e la vicepresidente della Regione Elly Schlein. Venturi ieri è poi tornato sulla delibera della Giunta che vieta i test sierologici fai da te. «Se qualcuno ritiene che sia stata violata la libertà individuale può fare ricorso», scandisce Venturi.
I casi di positività sono aumentati di 348 unità, su 4.721 tamponi fatti, con 60 decessi in più (13 a Bologna). Un numero di positivi che è stato superato, per la seconda volta, da quello dei guariti, 366, e ora la speranza è che questa tendenza si consolidi. Speranza che si accompagna a quella del repentino spegnimento dei focolai ancora aperti nonostante il mese e mezzo di restrizioni. «Le persone oggi si contagiano nelle abitazioni — spiega Venturi — dove c’è un positivo, che poi diventano due o tre, e poi il virus esce da un appartamento ed entra in un altro, so di un indirizzo con 7 positività. E poi nelle case protette, per anziani e disabili». Dall’analisi dei dati regionali da inizio epidemia i contagiati che abitano con persone in quarantena rappresentano in media l’11,4% di quelli totali, percentuale che diventa del 18% dall’1 aprile. Nelle strutture residenziali sociosanitarie, la componente di contagi rilevata rappresenta il 7% di quelli avvenuti dall’inizio dell’epidemia, percentuale che diventa del 15% dal primo aprile. Da qui la proposta di trascorrere la quarantena in luoghi alternativi, più sicuri, per chi non può isolarsi. Già più di 1.400 i posti disponibili da Piacenza a Rimini. A Bologna sono 125 le camere attualmente offerte dall’Ausl ai pazienti positivi: sono 32 i cittadini che stanno usufruendo di questo servizio, 44 in totale quelli ospitati in queste settimane. Le camere, singole e con bagno privato si trovano all’Hotel City (90 camere), dove è stata realizzata anche un punto infermieristico, e Villa Revedin (9 camere) e a Sasso Marconi al Cenacolo Mariano Padre Kolbe (26 camere).
Come detto Venturi ieri ha difeso la delibera della Giunta regionale che vieta i test fai da te e prevede che le aziende possano presentare programmi di screening sui dipendenti che devono avere l’ok della Regione . «I test — ribadisce — dicono se c’è stato un contatto con il virus nei 15-20 giorni precedenti, quindi se si fanno oggi vanno rifatti tra 20 giorni e poi tra 20». In caso di positività, «tra i nostri operatori circa il 4%», viene fatto il tampone, «una garanzia che i laboratori privati non possono dare».
Sugli screening «In caso di positività noi facciamo i tamponi, una garanzia che i privati non danno»
Venturi Se qualcuno ritiene che la delibera della Regione violi la libertà di fare i test in un laboratorio privato può sempre fare ricorso, noi dobbiamo garantire condizioni di sicurezza a tutti i cittadini