Test sierologici agli agenti penitenziari
Ok della Regione
Test sierologici a tappeto anche al personale di polizia penitenziaria, come da tempo chiedono tutti i sindacati. La Regione viene incontro alla richiesta e in un documento della direzione generale Cura della persona, Salute e Welfare fornisce alle Ausl le istruzioni per procedere. Le Aziende sanitarie «proporranno l’effettuazione dei test al personale dipendente dell’amministrazione penitenziaria e della giustizia minorile prendendo contatti con le direzioni degli istituti penitenziari e del centro di giustizia minorile per le modalità organizzative». L’Ausl di Bologna dovrà occuparsi non solo dei test agli operatori del carcere della Dozza, ma anche di quelli al personale del Provveditorato regionale dl Dap e del carcere minorile del Pratello. Alla Dozza sono già stati eseguiti quasi duecento 200 tamponi tra poliziotti e detenuti, ma i sindacati lamentano da tempo sia il ritardo con cui si è intervenuti, sia i criteri adottati per lo screening. Fino alla scorsa settimana 15 erano stati i casi di positività tra i reclusi, 5 tra i poliziotti e 25 tra i sanitari. Ma adesso le stanze dell’Infermeria per l’isolamento sono tutte occupate. Con l’estensione dei sierologici al personale carcerario, ci sarà il primo test, poi la verifica con il tampone a chi risulterà positivo, nell’attesa l’operatore «dovrà allontanarsi cautelativamente dal servizio». Soddisfatto il segretario del Sappe Giovanni Battista Durante, che ricorda come quella dello screening «sia stata una nostra richiesta fin dall’inizio». Al momento sono 40 gli agenti contagiati in tutta la regione. In una nota la Fp Cgil ricorda: «Da tempo chiediamo, inascoltati, all’amministrazione penitenziaria di garantire la sicurezza in tutte le carceri» e chiede che l’iniziativa della Regione Emilia-Romagna sia estesa a tutto il territorio nazionale.