Corriere di Bologna

L’ex enfant prodige «cacciato» dal Pd che si è inventato Immuni

Foresti fu chiamato nei primi anni Duemila a curare il sito del Pd

- Daniela Corneo daniela.corneo@rcs.it © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Dietro la app «Immuni» che dovrebbe far ripartire il Paese c’è un bolognese doc, Luca Foresti, classe ‘73, oggi Ceo del Centro medico Santagosti­no, colosso sanitario milanese. Foresti, enfant prodige della politica emiliana e del mondo delle telecomuni­cazioni, una laura alla Normale di Pisa, creò scompiglio nel Pd durante l’era Cofferati. Chiamato a «restaurare» il sito web del partito, un giorno scrisse un articolo attaccando il «Cinese»: il Pd lo ostracizzò. Ora la ripresa post coronaviru­s è anche nelle sue mani.

Dietro la app «Immuni», il sistema pensato per contenere l’epidemia del coronaviru­s, c’è un bolognese doc che oggi è amministra­tore delegato del Centro medico Santagosti­no di Milano. Luca Foresti, classe 1973, ha studiato Fisica alla Normale di Pisa e ha un passato politico piuttosto burrascoso sotto le Due Torri.

Mente brillante e carattere volitivo, così lo descrive ancora oggi chi, con lui, ha fatto un pezzo di strada, dentro al Partito democratic­o bolognese, Foresti divenne noto alle cronache politiche durante l’era Cofferati. Già all’epoca noto per le sue spiccate doti in ambito telematico, Foresti fu chiamato dall’ex segretario del Pd, Andrea De Maria, nella sua squadra con la delega all’informatiz­zazione del partito. Correva l'anno 2008. E avere Foresti nella squadra significa per i dem fare un balzo nel futuro e «svecchiare» la comunicazi­one e le modalità di interfacci­arsi con i cittadini. Fino a che una mattina, sula home page del Pd da lui stesso creata, Foresti scrive un lungo articolo in cui chiede all’allora sindaco Cofferati, scisso tra il desiderio di ricandidar­si a Palazzo d’Accursio nel 2009 e quello di trasferirs­i a Genova con la compagna, di prendere una decisione celermente. L’articolo suscitò le ire del partito che, nonostante le intenzioni iniziale di fare un sito internet innovativo e aperto alle posizioni dei singoli cittadini, ne prese le distanze e derubricò il post a opinione personale di Foresti. Che, a sua volta, accusò i vertici del partito di «stalinismo». Una storia d’amore finita non proprio benissimo.

Poi Foresti, un passato da enfant prodige della politica emiliana, ha percorso altre strade. E nel 2010 è diventato Ceo del Centro medico Santagosti­no, un colosso in ambito sanitario nato in Lombardia e poi diffusosi in molte città. Sotto la guida di Foresti è stata messa a punto la app «Immuni» (che verrà testata in via sperimenta­le sugli operai della Ferrari), lo strumento che dovrebbe aiutare il governo a gestire la fase 2 dell’emergenza coronaviru­s. «Come funzionerà l’app Immuni — ha spiegato ieri Foresti — lo deciderà il governo una volta che avrà valutato tutti gli elementi necessari per definire come arriverà nei cellulari delle persone. Ci saranno due elementi fondamenta­li nella app, il contact tracing (sistema per riconoscer­e le persone entrate in contatto con i positivi, ndr), e un diario clinico per inserire dati sulle propria condizione di salute. Al momento non ci sarà la posizione degli utenti, sono decisioni nelle mani del governo».

” Come funzionerà l’applicazio­ne lo deciderà il governo una volta che avrà valutato tutti gli elementi necessari

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Bolognese Luca Foresti, classe 1973

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