L’ex enfant prodige «cacciato» dal Pd che si è inventato Immuni
Foresti fu chiamato nei primi anni Duemila a curare il sito del Pd
Dietro la app «Immuni» che dovrebbe far ripartire il Paese c’è un bolognese doc, Luca Foresti, classe ‘73, oggi Ceo del Centro medico Santagostino, colosso sanitario milanese. Foresti, enfant prodige della politica emiliana e del mondo delle telecomunicazioni, una laura alla Normale di Pisa, creò scompiglio nel Pd durante l’era Cofferati. Chiamato a «restaurare» il sito web del partito, un giorno scrisse un articolo attaccando il «Cinese»: il Pd lo ostracizzò. Ora la ripresa post coronavirus è anche nelle sue mani.
Dietro la app «Immuni», il sistema pensato per contenere l’epidemia del coronavirus, c’è un bolognese doc che oggi è amministratore delegato del Centro medico Santagostino di Milano. Luca Foresti, classe 1973, ha studiato Fisica alla Normale di Pisa e ha un passato politico piuttosto burrascoso sotto le Due Torri.
Mente brillante e carattere volitivo, così lo descrive ancora oggi chi, con lui, ha fatto un pezzo di strada, dentro al Partito democratico bolognese, Foresti divenne noto alle cronache politiche durante l’era Cofferati. Già all’epoca noto per le sue spiccate doti in ambito telematico, Foresti fu chiamato dall’ex segretario del Pd, Andrea De Maria, nella sua squadra con la delega all’informatizzazione del partito. Correva l'anno 2008. E avere Foresti nella squadra significa per i dem fare un balzo nel futuro e «svecchiare» la comunicazione e le modalità di interfacciarsi con i cittadini. Fino a che una mattina, sula home page del Pd da lui stesso creata, Foresti scrive un lungo articolo in cui chiede all’allora sindaco Cofferati, scisso tra il desiderio di ricandidarsi a Palazzo d’Accursio nel 2009 e quello di trasferirsi a Genova con la compagna, di prendere una decisione celermente. L’articolo suscitò le ire del partito che, nonostante le intenzioni iniziale di fare un sito internet innovativo e aperto alle posizioni dei singoli cittadini, ne prese le distanze e derubricò il post a opinione personale di Foresti. Che, a sua volta, accusò i vertici del partito di «stalinismo». Una storia d’amore finita non proprio benissimo.
Poi Foresti, un passato da enfant prodige della politica emiliana, ha percorso altre strade. E nel 2010 è diventato Ceo del Centro medico Santagostino, un colosso in ambito sanitario nato in Lombardia e poi diffusosi in molte città. Sotto la guida di Foresti è stata messa a punto la app «Immuni» (che verrà testata in via sperimentale sugli operai della Ferrari), lo strumento che dovrebbe aiutare il governo a gestire la fase 2 dell’emergenza coronavirus. «Come funzionerà l’app Immuni — ha spiegato ieri Foresti — lo deciderà il governo una volta che avrà valutato tutti gli elementi necessari per definire come arriverà nei cellulari delle persone. Ci saranno due elementi fondamentali nella app, il contact tracing (sistema per riconoscere le persone entrate in contatto con i positivi, ndr), e un diario clinico per inserire dati sulle propria condizione di salute. Al momento non ci sarà la posizione degli utenti, sono decisioni nelle mani del governo».
” Come funzionerà l’applicazione lo deciderà il governo una volta che avrà valutato tutti gli elementi necessari