Corriere di Bologna

Dai cassieri agli autisti, chi lavora in prima linea

- Facchini

Ci sono profession­isti che dall’inizio dell’emergenza sanitaria e dall’arrivo del coronaviru­s nelle nostre vite non hanno mai smesso di prestare servizio. Le loro storie.

«Surreale. Autobus mezzi vuoti e città deserte, a parte le file fuori dai supermerca­ti. Sì, surreale, non trovo altri termini». Francesca Carboni, 46enne di Crespellan­o, dove ogni giorno la aspettano il marito elettricis­ta e due figli di 17 e 19 anni, guida gli autobus di Tper dal 1994. «È stato il mio primo e unico lavoro — racconta —. Un lavoro che ho sempre voluto fare, non ho mai pensato di finire davanti ad una scrivania. Quando il presidente del Consiglio ha annunciato la chiusura del Paese sapevo che non ci saremmo fermati, anche se un po’ ci speravo — rivela — perché facendo come la Cina forse avremmo risolto tutto più velocement­e. Il nostro però è un servizio primario, non possiamo fermarci neanche a Natale o a Pasqua e questo l’ho sempre saputo: anche mio padre era un autista». Insomma, mettersi ogni giorno al volante di un autobus, sempre e comunque, era quasi scritto nel suo destino. Prevedere una situazione come quella attuale, invece, era decisament­e impossibil­e. «Di solito sono sugli extraurban­i, e cioè autobus sempre con tantissimi studenti: adesso quando è pieno ci sono al massimo dieci persone, ma almeno tutte molto attente e con la mascherina — continua Francesca —. Io comunque mi sento sicura a lavoro, l’azienda ci ha fornito tutto il necessario». Non solo: il posto di guida è delimitato con un nastro e per salire in vettura non si può più utilizzare la porta anteriore, fra le altre cose. «Mi dispiace che non ci sia più il contatto coi passeggeri — prosegue — però adesso è giusto rispettare le distanze. Paura? Mai avuta, dopo tanti anni di servizio i miei anticorpi sono pronti a tutto. Non ricordo neanche l’ultima volta che ho preso il raffreddor­e. Cosa ci rimarrà di questa esperienza? Io un augurio ce l’ho — conclude —: negli ultimi anni ho visto molta indifferen­za verso la figura dell’autista, che per qualcuno è quasi una parte meccanica del mezzo che serve solo ad accelerare o frenare oppure ad aprire e chiudere le porte. Ecco, quando sarà tutto finito spero che la gente inizi a rendersi conto che siamo anche noi delle persone come loro».

 ?? Autista ?? Francesca Carboni, 46 anni
Autista Francesca Carboni, 46 anni

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy