Zuppi al lavoro nella «banca» vaticana
Il Papa lo nomina membro dell’Apsa che gestisce il patrimonio della Santa Sede
L’Apsa è considerata la Banca Centrale del Vaticano, ne gestisce il patrimonio, la grande e miliardaria forza immobiliare oltre a investimenti e operazioni necessari a far funzionare la Curia romana: è all’interno di questo organismo chiave che Papa Francesco ha voluto l’arcivescovo di Bologna, il cardinale Matteo Maria Zuppi, nominandolo tra i dieci membri. Un’investitura letta come la volontà di affidarsi a una gestione più trasparente e anche prudente del Patrimonio.
L’Apsa è considerata la Banca Centrale del Vaticano, ne gestisce il patrimonio, la grande e miliardaria forza immobiliare oltre agli investimenti e alle operazioni necessarie a far funzionare la Curia romana, muovendo anche qui oltre un miliardo. È all’interno di questo organismo chiave che il Papa ha voluto l’arcivescovo di Bologna, il cardinale Matteo Maria Zuppi, nominandolo tra i dieci membri. Un’investitura, quella della guida della chiesa bolognese, letta come la volontà di affidarsi a una gestione più trasparente e anche prudente dell’Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica, tremila unità immobiliari possedute in Italia e all’estero. L’Apsa, istituita nel 1967 da Paolo VI, dopo essere stata in passato al centro di alcune inchieste, è stata affida da Francesco nel 2018 al presidente, il vescovo Nunzio Galantino, nominato col compito di dare un giro di vite agli sprechi e allontanare ogni possibile ombra. Nel frattempo Zuppi in un’intervista rilasciata al sito dell’Anpi provinciale ha parlato del 25 aprile sostenendo che ha «corso il rischio di essere vissuta come una festa di parte, a volte retorica. Al contrario, non dobbiamo scordare che è la festa di tutti e celebra i valori fondanti del nostro Paese». Un concetto chiarito ancora meglio. «Dobbiamo essere grati a quella generazione che ha vissuto la guerra e combattuto per la Liberazione, perché ci ha regalato la Costituzione e 75 anni di pace». Il vescovo chiede anche al mondo cattolico di fare uno sforzo per respingere le tentazioni razzistiche «forme di paganesimo che emergono quando il cattolicesimo è debole». Lo è anche la chiesa nella «lotta impari» del cambiamento moderno. «Da una parte delle agenzie di conoscenza capaci e rapidissime, dall’altra i sacerdoti, spesso anziani, legati a linguaggi a volte lontani».