La task force per controllare i contagi Così Palmieri è un’azienda sicura
Nell’impresa di Gaggio Montano I sindacati annunciano la firma di un accordo molto avanzato
Una proprietà sensibile alla sicurezza dei dipendenti, la Fiom-Cgil e una coppia di avvocati: Andrea Gaddari e l’ex magistrato Libero Mancuso.
Sono gli ingredienti vincenti dell’accordo firmato dal gruppo Palmieri di Gaggio Montano per la ripartenza di tutte le attività produttive. E che lo mette alla pari di colossi emiliani come Ferrari o Ima. Tra i principali player internazionali nello sviluppo e nella produzione di macchine e componenti per le industrie del tunneling, della miniera, del riciclaggio di rifiuti e per l’agricoltura, il gruppo conta 250 dipendenti e altri due stabilimenti a Porretta Terme e Montese. L’intesa garantisce elevati standard di sicurezza sanitaria e poggia su un pacchetto avanzato di misure: la creazione di una task force per monitorare gli sviluppi dell’epidemia, un’intensa attività di informazione rivolta al personale sulle precauzioni individuali da adottare e una quotidiana attività di sanificazione di spazi e strumenti di lavoro.
«L’accordo — spiega il funzionario Fiom, Primo Sacchetti — è frutto di una collaborazione proficua con la proprietà che ha dimostrato attenzione per la salute dei suoi addetti e che, rientrando per alcune lavorazioni nei codici Ateco ammessi, si è saputa muovere con anticipo». Al lavoro sui tre siti, dotati di guanti, mascherine e osservando il distanziamento sociale, ci sono oggi circa 60 dipendenti, contingentati su turni e negli spazi comuni. «L’intesa è molto avanzata — aggiunge il sindacalista — ma non intende prescindere dal principio che sarà il governo a stabilire i tempi della progressiva ripresa delle attività sulla base dei principi e dei contenuti del protocollo siglato fra Confindustria e Cgil-Cisl-Uil il 14 marzo». Seppur non prevista dai protocolli, «è allo studio una modalità per la misurazione della temperatura all’ingresso, compatibilmente con il difficile reperimento dei termometri laser. Nel frattempo, si consiglia ai lavoratori di misurarla prima di uscire di casa». «Crediamo fortemente in questo territorio e pensiamo che la necessaria ripresa dell’attività produttiva non possa avvenire a scapito della sicurezza dei lavoratori, che rappresentano il nostro vero valore — aggiunge la vice presidente del gruppo, Alessandra Palmieri — . Siamo orgogliosi di essere tra i primi a siglare un accordo di questo tipo, capace di restituire alle loro famiglie la necessaria serenità, sul piano sanitario e su quello economico».
«Si tratta di un protocollo molto innovativo — prosegue Gaddari —: non mira solo a tutelare la salute dei dipendenti, copre anche l’attività che viene compiuta prima e dopo, arrivando a definire le modalità di trasporto più idonee. Particolare attenzione è riservata alle misure di intervento in caso di contagio, tempestive per contenere sul nascere ogni possibile diffusione del virus».