«Ci trasformiamo anche in educatori»
«Ogni mattina cerco di caricarmi di energia ed entusiasmo: anche un sorriso sotto la mascherina può sempre servire». Gian Matteo Paulin, 48 anni, non ci sta a farsi chiamare eroe. Eppure, come tutti i farmacisti del Paese, anche lui non si è mai fermato durante queste settimane di emergenza, garantendo costantemente assistenza ai cittadini. «I veri eroi sono i medici e gli infermieri a stretto contatto col virus, noi facciamo solo il nostro lavoro — assicura dal suo bancone in Piazza Trento e Trieste —. Era ed è giusto esserci, in situazioni come questa non ci si può tirare indietro. Qui siamo in sei e devo ringraziare tutto il mio team per il lavoro formidabile che stiamo facendo — continua —, abbiamo vissuto l’escalation del dramma Covid in modo intenso». Oltre all’incessante richiesta di mascherine, il dottor Paulin e i suoi colleghi si ritrovano quotidianamente a fare i conti anche con chi decide di recarsi in farmacia solo per una boccata d’aria. «L’altro giorno è venuto un cliente con quattro ricette, ma me ne ha allungata solo una: ho provato a farmele consegnare tutte, però alla fine le altre le ha tenute così da poter uscire ancora di casa. Oltre a fare assistenza sanitaria e consegne a domicilio, ci ritroviamo pure ad essere degli educatori — ammette —, anche per quanto riguarda la dematerializzazione delle ricette introdotta dalla Regione: è un’ottima iniziativa, ma non tutti hanno capito bene il meccanismo. Richieste particolari? Ultimamente si sono cominciati a vendere in modo esponenziale anche i prodotti per la cura del corpo o dei capelli, vista la chiusura di parrucchieri ed estetisti. Pure in casa la gente vuole mantenersi in modo accettabile — conclude il farmacista di piazza Trento e Trieste —. Cercando di garantire dal primo momento la massima sicurezza per tutti, ci siamo adeguati fin da subito con i plexiglass davanti al bancone. Questo ha aumentato la distanza fra noi e i clienti ed è di certo una sofferenza, ma sono sicuro che presto torneremo ad abbracciarci, anche professionalmente».