Al Marconi arriva il Boeing con 4,6 milioni di mascherine
Un carico di oltre quattro milioni e mezzo di mascherine chirurgiche è arrivato ieri mattina all’aeroporto Marconi di Bologna a bordo di un Boeing 767-300 della Fly Ukraine International. È solo il primo di una serie di voli cargo organizzati dalla azienda bolognese Macron, leader nel settore dell’abbigliamento tecnico sportivo, per portare dispositivi di protezione individuale agli operatori sanitari dell’Emilia-Romagna, ma non solo, anche Veneto e Campania, impegnati nell’emergenza Covid.
Ad attendere il volo proveniente da Pechino c’era anche l’amministratore delegato di Macron Gianluca Pavanello. Un altro carico con milioni di tute e mascherine donate dall’azienda bolognese era atterrato a Milano tre settimane fa, da lì i dispositivi di protezione individuale erano stati trasportati nel centro di distribuzione nel Comune di Valsamoggia, per poi essere smistati negli ospedali.
L’iniziativa fa parte del progetto no profit «Stop Covid19/Macron #noicisiamo». La società, infatti, sta mettendo a disposizione la propria filiera di produzione e distribuzione in Asia e in Italia per realizzare dispositivi di protezione individuali quali mascherine FFP2 e chirurgiche, camici e tute protettive, indispensabili per gli operatori del settore sanitario, ma nche della protezione civile e delle forze dell’ordine. Fino ad oggi sono ben otto milioni i pezzi già arrivati.
«Ci è sembrato naturale mettere a disposizione la nostra competenza e la nostra filiera in un momento così complicato per il nostro Paese e per il mondo intero — aveva spiegato Gianluca Pavanello, amministratore delegato di Macron —. Abbiamo una organizzazione in Asia molto radicata e capillare in grado di gestire la produzione di varie tipologie di dispositivi di protezione. La capacità di reazione dimostrata in un così breve tempo mi fa essere molto orgoglioso dello sforzo e dell’impegno che tutti stanno dimostrando».
Nel rispetto delle direttive governative, e fino a quando durerà questa emergenza, mascherine, tute e altri strumenti necessari a proteggere dal contagio, una volte atterrati in Italia potranno essere distribuiti soltanto sul territorio italiano. «Grazie ad agenzia delle dogane, guardia di Finanza e polizia per l’importante collaborazione», scrive sui social l’aeroporto Marconi.