La Lega oggi vota il calendario Fra un mese la A vuole partire
Nella bozza via alla Coppa Italia poi al campionato Sinisa si unirebbe alla squadra solo gli ultimi giorni
Sono giorni chiave per capire date e tempistiche della possibile ripartenza della serie A: oggi in assemblea di Lega ci sarà un confronto e una prima votazione su una bozza di calendario, per domani è prevista una videoconferenza tra i vertici del calcio italiano e il ministro per lo Sport Spadafora e giovedì ci sarà la conference call del comitato esecutivo dell’Uefa che avrà come tema i calendari dei principali campionati europei.
Per quanto riguarda il massimo campionato, molto ruota attorno alla data in cui il governo darà il via alla ripresa degli allenamenti: il 4 maggio è l’ipotesi su cui si basa la votazione odierna (a cui parteciperà l’ad rossoblù Claudio Fenucci), ma non è escluso che i tempi si allunghino di qualche giorno, forse almeno di una settimana. Una misura precauzionale per valutare ulteriormente la decrescita della curva del contagio e, soprattutto, per diradare maggiormente le nebbie su test e tamponi richiesti per ripartire.
La proposta che sarà votata oggi prevede 3-4 settimane di allenamenti (con una prima settimana di lavoro solo individuale) prima del rientro in campo: se si potrà ripartire dal 4 maggio, il 27-28 maggio si giocherebbero le semifinali di ritorno di Coppa Italia, il 30 maggio le quattro gare della 25a giornata tuttora da recuperare e il 2 giugno tornerebbe in campo il Bologna contro la Juventus, insieme alle altre partite della 27° giornata, riprendendo la sequenza calendario originale a cadenza bisettimanale. Se la data della ripresa degli allenamenti sarà posticipata, il piano delle varie giornate slitterà di conseguenza, con la Uefa che ha ipotizzato per il 7-8 agosto la ripresa delle Coppe europee, una volta conclusi i campionati nazionali. «È difficile pensare a campionati che finiscano a settembre-ottobre, perché peserebbe sulla stagione 2020/21» ha dichiarato ieri in un’intervista esclusiva al Corriere il presidente Uefa Aleksander Ceferin. Ma in Italia la partita della ripresa del calcio è ancora tutta da giocare, con Coni e ministero della Salute (o una parte di esso) che frenano e la Figc che tira dritto, conoscendo le ripercussioni economiche di un possibile stop.
Intanto, ieri il Bologna ha concesso ai propri tesserati che si erano recati all’estero (Danilo, Dijks, Krejci e il vice di Mihajlovic, Tanjga) qualche ulteriore giorno di tempo per il rientro, visto il possibile slittamento della ripresa: tutti e quattro sono convocati a Bologna per venerdì, al massimo per sabato, quando inizieranno le due settimane di isolamento fiduciario per chi rientra dall’estero. Per gli stessi giorni sono attesi in città anche gli altri membri dello staff tecnico — De Leo e Raimondi — che erano rientrati a casa, pur stando in Italia: da valutare il rientro di Soriano, a Genova per l’imminente nascita del secondogenito. Tempi più lunghi, ovviamente, per Sinisa Mihajlovic: nei primi giorni di allenamento il lavoro sarà prettamente atletico e guidato dal preparatore Marchesi, il tecnico serbo si sta attrezzando per seguire dalla sua casa romana gli allenamenti in diretta-video (grazie alle strutture già predisposte durante il periodo della sua malattia) e, con le dovute cautele, dovrebbe tornare sui campi di Casteldebole circa una settimana-dieci giorni prima della ripartenza della serie A.