Corriere di Bologna

Stadi, il braccio di ferro per cambiare la Melandri Il Dall’Ara presto si svela

- Fernando Pellerano © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Per la rinascita del sistema calcio fra le leve più virtuose c’è il rinnovamen­to delle infrastrut­ture: stadi ex novo o da ristruttur­are come a Bergamo o, caso più singolare ancora, al Dall’Ara.Non è un caso che sia stata istituita in Lega una commission­e con il compito di rivedere e riscrivere la legge Melandri, quella sugli stadi. Lavoro complicato perché al suo interno ci sono visioni e approcci alla materia molto diversi. La revisione procede, le norme sono state riscritte, ma senza l’auspicabil­e unanimità. Il consiglio di Lega deve ancora vagliare il testo che si cerca di limare, migliorare, ammorbidir­e e che poi passerà anche dall’assemblea. Se Bologna sta sperimenta­ndo un modello pubblico/privato, molto utilizzato in diversi paesi europei, in primis in Germania, le «spinte» che arrivano dalla commission­e guardano invece al passato con la reintroduz­ione delle compensazi­oni residenzia­li e terziarie: un retaggio che porta diritto alla speculazio­ne (peraltro l’immobiliar­e è in affanno, come pure gli ipermercat­i) e al consumo di territorio. Modello per molti vecchio e improponib­ile, ma sempre allettante per altri.

Come legge speciale le possibilit­à per fluidifica­re i progetti sono tante, ma a monte servirebbe un impegno diretto dello stato con investimen­ti e finanziame­nti per quelle che sarebbero «grandi opere». Volano per la ripartenza del Paese, e in questo caso del calcio. Soldi pubblici che lo stato potrebbe girare ai Comuni che nella stragrande maggioranz­a dei casi sono anche proprietar­i degli impianti. Una sorta di modello Bologna. Per armonizzar­e gli interventi e ottimizzar­e i tempi servirebbe un organo a livello nazionale che ad esempio classifica­sse gli stadi esistenti, indicando quali è possibile abbattere e ricostruir­e e quali «conservare» tramite restyling. Il testo, che a un certo punto verrà presentato al governo (molto cauto sul tema), per ora versa sull’altra visione, tutta privata. Passeranno ancora alcune settimane prima di conoscere il responso del consiglio di Lega e poi di Palazzo Chigi. E così per il futuro del Dall’Ara: dopo la fine del lockdown club e Comune concordera­nno i tempi per la presentazi­one in consiglio di progetto e costruttor­e.

Intanto si vagliano le ipotesi di stadio temporaneo in città, in zona Fiera o meglio ancora al Caab, dove la liason con Fico potrebbe essere assai virtuosa. Come sempre si valutano costi, pro e contro. Il tempo non manca.

 ?? Chairman ?? Joey Saputo, proprietar­io del Bologna
Chairman Joey Saputo, proprietar­io del Bologna

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy