L’ESEMPIO DELLA VERGINE
La Madonna di San Luca quest’anno ha un impegno immenso. Dare un esempio alla città. Non miracolistico, tanto terreno da sperare nell’ultraterreno. Per aiutare chi dovrà guidare, pensare la discesa e la salita della Vergine dal Colle e la sua permanenza nel cuore di Bologna.
Maggio è il mese della Madonna, per i bolognesi di ogni credo. Quest’anno è anche il mese del che fare con (non dopo) il coronavirus. La Madonna è chiamata a indicare una strada. La sua «gestione», ci scusino i cieli, indicherà a Bologna come si può ripartire con manifestazioni di popolo senza mettere a rischio il suddetto popolo. L’icona verrà portata dal colle in città (o dai domenichini a piedi o in macchina), senza processione, solo il cardinale, magari due file di donne e uomini ben distanziati lungo il percorso. Sta alla Curia e alle autorità civili decidere, controllare accessi ed eccessi. Si potranno eventualmente prevedere anche presenze simboliche, che accolgono la Madonna in varie tappe. Idem per la risalita. La Madonna potrà essere esposta in San Pietro, con un accesso controllato dei fedeli. Resterà anche la benedizione in piazza Maggiore.
Bisogna richiamare preti e laici a scoprire davvero le proprie piazze, a farne cuore di incontri (distanziati ma fisici), per fede, spettacoli, musiche, feste, eventi che diano proprio nella ricerca di vicinanza (protetta) il senso di comunità. Vale per il centro (i francescani sono stati inviati in Santo Stefano per questo), vale per le periferie.
Vale per gli spazi non utilizzati. È dare vita collettiva a un’icona. Esempio per chi deve gestire musei – solo quelli comunali sembrano avere un’idea in progress - e teatri. Ma vale anche per Fico che deve ripensare il consumismo, per la Fiera che manda in cassa integrazione i dipendenti, per i palazzi dello sport e dei congressi. Per la Festa dell’Unità, le sagre sante e profane.
Nessuno pensa di guadagnarci, si cercherà di non cacciar via soldi, ma di mantenere in vita cuori cittadini che non battono più. La Madonna insegna come reinventare gli spazi terreni. Poi si vedrà.