Dieci milioni per i giovani e punti nascita
Ripopolare i 119 comuni dell’Appennino emiliano-romagnolo e recuperare gli antichi borghi puntando su giovani coppie e gli under 40. Attraverso un bando dal valore di 10 milioni di euro per coloro che desiderano vivere, lavorare o ritornare in montagna. È la misura straordinaria, dall’entità media di 30 mila euro a fondo perduto a partecipante, messa in campo dalla Regione in una fase, quella di uscita dall’emergenza Covid, in cui — fa notare il presidente Stefano Bonaccini — «qualcuno potrebbe anche scegliere di fare progetti di vita in luoghi dall’aria buona». L’operazione, presentata dall’assessora alla Programmazione territoriale, Barbara Lori, è pensata per chi intende acquistare prime case o eseguire lavori di ristrutturazione in edifici già esistenti senza ulteriore consumo di suolo e, al contempo, per dare un po’ di ossigeno alle imprese del territorio che aprirebbero cantieri e lavori. Uno sviluppo territoriale che è anche fatto di un piano dei trasporti in arrivo e che poggia su un impegno già preso in campagna elettorale: riaprire i punti nascita in montagna, «non solo nei tre luoghi chiusi dalla amministrazione precedente, ma anche a Porretta Terme e nel Comune di Alto Reno Terme dove erano stati chiusi prima che io diventassi presidente», indica il governatore. Proprio ieri a Porretta si è verificato un parto in ambulanza, senza problemi per mamma e neonato. Parallelamente, Bonaccini annuncia: «Investiremo sempre più sulla medicina territoriale e presenteremo un provvedimento che indicherà, attraverso il pano sviluppo rurale, quali interventi finanzieranno le Case della salute nei territori montani». Le domande potranno essere presentate online dal 15 settembre al 15 ottobre. «Confermiamo l’impegno per un rilancio di qualità di questi territori — precisa Lori –— La ripartenza non lascerà indietro nessuno. Se il bando avrà successo lo replicheremo per tutti i cinque anni di mandato».