Le assemblee tornano in fabbrica L’intesa siglata alla Bonfiglioli
Ridefinito il layout della mensa per assicurare le riunioni
” Lodi (Fiom) Il valore dell’accordo è soprattutto politico Fare la stessa assemblea replicata nel corso della medesima giornata permette di raggiungere tutti i dipendenti
Lo Statuto dei lavoratori ai tempi del coronavirus. È stato siglato fra il gruppo Bonfiglioli e la Fiom-Cgil il primo accordo sindacale d’Italia per il ripristino delle assemblee di fabbrica. Ci sono già casi virtuosi di grandi aziende emiliano-romagnole, come la Lamborghini che ha in programma le due prime giornate ad hoc oggi e domani, ma il merito del colosso leader nella produzione di riduttori di Calderara è che quel diritto viene scalfito nero su bianco all’interno del protocollo di sito per la sicurezza nei luoghi di lavoro, siglato anche da Fim e Uilm per la sede di Forlì.
«Il valore dell’accordo è soprattutto politico — sottolinea il segretario generale della Fiom Emilia-Romagna, Samuele Lodi —: in Bonfiglioli abbiamo un ottimo livello di sicurezza e di dialogo fra proprietà e sindacati ma resta difficoltoso, in una fase di emergenza, svolgere assemblee in presenza». Rispettare, però, il famoso articolo 20 dello Statuto è possibile: «È stato ridefinito il layout, e dunque l’organizzazione degli spazi, della mensa per assicurare le riunioni con il distanziamento sociale — spiega Lodi —. E anche la strada scelta è una garanzia: fare la stessa assemblea replicata nel corso della medesima giornata per raggiungere tutti i dipendenti», che solo nel nuovo stabilimento Evo di via Bazzane sono circa 600. La presidente Sonia Bonfiglioli, insomma, conferma nei fatti l’importanza di quella prescrizione che risale al 1970: «I lavoratori hanno diritto di riunirsi, nella unità produttiva in cui prestano la loro opera— recita lo Statuto —, fuori dell’orario di lavoro, nonché durante l’orario di lavoro, nei limiti di dieci ore annue, per le quali verrà corrisposta la normale retribuzione». Il protocollo Bonfiglioli prevede poi turni di 7 ore per il primo e il secondo turno e 6 ore per il terzo. È disposto, poi, uno stacco tra un turno e l’altro per mantenere il massimo distanziamento ed evitare assembramenti. Soluzioni idonee, infine, sono state individuate per l’utilizzo degli spogliatoi e delle sale mensa mentre viene confermato il massiccio utilizzo dello smart working per gli impiegati. E le pulizie? Sono assicurate ad ogni cambio turno e le sanificazioni profonde una volta alla settimana.