Sinisa e i giocatori Tutti a Casteldebole
Il tecnico ancora al lavoro a Casteldebole. A Roma il vertice per la ripartenza degli allenamenti collettivi
Circa un’ora e mezza di confronto in videoconferenza, a cui è appesa la possibile ripartenza del campionato di serie A e della stagione del Bologna: ieri si è svolto il tavolo di confronto tra la Figc e il comitato tecnico scientifico del governo per stilare un nuovo protocollo medico per la ripresa degli allenamenti collettivi, ma ancora non ci sono verdetti definitivi.
In queste ore il comitato informerà il ministro della Salute Roberto Speranza ma sul piatto resta ancora qualche nodo da sciogliere, dalla carenza di tamponi in alcune zone d’Italia alla eventuale gestione di un caso di positività al Covid-19 in corso d’opera. La Figc ha garantito massima disponibilità e sulla gestione delle positività ha proposto il modello Bundesliga (campionato che ripartirà ufficialmente il 16 maggio, con calendario già stilato), ma resta in ballo anche un nodo cruciale come quello della responsabilità di un giocatore contagiato, che in Italia è considerato infortunio sul lavoro.
Anche il ministro per lo Sport Spadafora non si è sbilanciato: «È stato analizzato il protocollo proposto dalla Figc per la ripresa degli allenamenti di squadra, che dovrebbe auspicabilmente avvenire il 18 maggio. So che il confronto è stato molto approfondito, con molte richieste dei medici alla Figc: sulla base di questi approfondimenti il comitato stenderà una propria valutazione». Sul nuovo protocollo sanitario si dovrebbe lavorare nei primi giorni della prossima settimana, quando dovrebbe esserci anche un incontro tra i vertici della Figc e il premier Conte per valutare gli impatti economici di un potenziale stop al campionato.
Ieri ci sono state sei nuove positività tra staff e prima squadra della Fiorentina, uno dei club che ha già iniziato a fare test e tamponi nonostante gli allenamenti di squadra siano ancora lontani. A Casteldebole se ne riparlerà più avanti, mentre le sedute individuali sono diventate una routine consolidata: anche ieri mattina il tecnico Sinisa Mihajlovic ha sfruttato i campi del centro tecnico per lunghi minuti di corsa e di camminate (nei giorni scorsi il serbo si era confrontato con i medici dell’Istituto Seràgnoli per chiedere il via libera), mentre al pomeriggio il gruppo di 14-15 giocatori, scaglionati sempre per turni, ha effettuato ripetute ed esercizi atletici di vario tipo, senza palloni né attrezzi. Infine, l’assemblea della Lega Pro ha determinato lo stop definitivo al campionato di serie C 2019/20: oltre alle tre prime classificate dei gironi (Monza, Vicenza, Reggina), la quarta promossa in B viene decisa dal merito sportivo e quindi dalla media punti ( 23 voti a favore, 16 voti per i playoff e 17 astensioni) che premia il Carpi, di un’inezia sulla Reggiana e sul Bari. Questa e le altre decisioni (blocco delle retrocessioni e dei ripescaggi dalla D ) dovranno però essere ratificate dal consiglio federale della Figc in programma la prossima settimana.
Dalla C alla serie B
Il Carpi ha battuto Reggiana e Bari nella corsa al quarto posto ed è stata promossa