NUOVO LESSICO FAMIGLIARE
Dopo sessant’anni di storia, ritrovarsi così diversi e così uguali. Il covid fa un miracolo: mostra che la nonna, giovinetta negli anni della Tintarella di luna, per timori e tremori era proprio come oggi la nipotina sull’orlo della maggiore età. Nascono a sorpresa nuove confidenze e complicità fra generazioni. Saltando quella dei genitori, che non possono capire perché frutto di un tempo totale di liberazione e libertà, perciò hanno consegnato ai figli altri modelli e strumenti. Ragazze di oggi, cresciute con precoce educazione sessuale, trovano lenitivi i dialoghi con le grandi madri, cresciute immerse nella paura innescata dalle ricorrenti pretese maschili sulla prova d’amore. Formula finto sentimentale usata per raggiungere uno scopo, non per misurare la sincerità affettiva. Spesso l’inizio del tormento e del calcolo febbrile nei giorni d’attesa. Quando non c’erano medici obiettori, semmai qualcuno era abietto. Quando guai a fidarsi completamente del molto reclamizzato dottor Ogino, responsabile suo malgrado del comparire d’inattesi pargoletti. Chi avrebbe potuto immaginare il ritorno prepotente dei patemi da «prima volta» ad accomunare donne con oltre mezzo secolo di distanziamento sociale?
Anche sulle fidanzatine d’oggi incombe un dilemma: cedere o no? Alla spinta amorosa della primavera e alle richieste. Meglio tornare alla disinvoltura ante covid oppure obbedire alle prescrizioni del durante? Conviene la resistenza tenace oppure accondiscendere, come capitò alle nonne giovani al tempo delle utilitarie con i sedili ribaltabili. Le fanciulle odierne sono messe davanti ad un passo che va oltre il simbolico: abbassarsi o no la mascherina di protezione davanti a chi fa battere forte il cuore? Anche se la giovinezza spinge sempre avanti e favorisce gli azzardi, un conto è temere la corsa sfrenata in maxi moto, altro sfidare un nemico spaventoso perché micro. Così donne di epoche diverse sentono il bisogno di un nuovo lessico familiare. Quelle di un tempo con tenere ingenuità d’epoca: basta un bacio passionale per far volare la cicogna? Le attuali si scoprono stanche di esplicite lezioni sulla combinazione migliore tra kamasutra e virologia. Per questo chiedono alla nonna, non alla mamma, come comportarsi con l’affetto stabile o ancora vacillante. I racconti degli anziani diventano terapia. Una solidarietà imprevedibile scavalca gli anni. «Anche tu nonna non sapevi se dire di sì o tirarti indietro»? Per la Generazione Zeta, nata nel millennio, abbassarsi la mascherina può diventare un gesto da rinnovata sociologia familiare: i vecchi tornano ad essere riconosciuti come deposito di esperienze, grandi o minime, dunque un’umanità alla quale chi è arrivato tanti decenni dopo si appoggia non più solo per la paghetta settimanale. Emerge la nuova aria che spira fra la gioventù sbalzata a sorpresa dalla bambagia su un asfalto duro e ruvido. Il ribaltamento di certezze tanto comode non è soltanto un male. Può fare capire che le storie più istruttive non si trovano su Instagram ma in famiglia.