Società e atleti, il conto (salato) dello stop
Gli studi di Kpmg e Cies: i rossoblù favoriti da età media bassa e contratti lunghi
La ripartenza del campionato avrebbe un effetto determinante anche sulla carriera dei calciatori. Tra lo stop a una stagione incompleta e la disputa delle ultime dodici giornate c’è infatti una differenza di circa mezzo miliardo di euro. Lo studio condotto da Kpmg Football Benchmark sulla svalutazione dei cartellini degli atleti pone sotto la lente di ingrandimento entrambi gli scenari: in caso di sospensione definitiva della Serie A la perdita complessiva di valore sarebbe del 26,1% (pari a 1.491 milioni), se invece la stagione fosse portata a termine si limiterebbe al 17,2% (986).
A conti fatti ecco che la differenza tra le due ipotesi per i calciatori raggiunge la ragguardevole cifra di 505 milioni di euro. Tra gli elementi presi in esame per stilare il report, spiccano l’età media delle squadre e la durata residua dei contratti in essere con evidenti benefici per le società titolari di accordi pluriennali con calciatori giovani.
Il Bologna da questo punto di vista può tirare un sospiro di sollievo visto che nelle ultime
Il doppio della media
Agli under 21 è stato affidato finora il 14,9% del minutaggio totale del Bologna
stagioni ha investito spesso in ragazzi in rampa di lancio puntando ad essere interamente proprietario del cartellino.
L’età media della rosa rossoblù (26,8) infatti non solo è inferiore di un anno rispetto alla media della Serie A (27,8) ma anche più bassa di quella dei cinque principali campionati europei (27,3).
Inoltre attualmente ben quattordici contratti hanno una scadenza fissata fra tre o più anni con tutte le potenziali stelle del futuro teoricamente blindate fino al 2024: Orsolini, Tomiyasu, Dominguez, Barrow, Schouten e Skov Olsen. Il Bologna quindi potrebbe accusare meno di altre società il colpo della svalutazione dei cartellini dovuto all’inattività (temporanea o definitiva) a maggior ragione visto che i giovani rossoblù si sono già guadagnati uno spazio considerevole in campo.
Secondo l’analisi fornita dal Cies Football Observatory infatti la squadra di Mihajlovic è terza in Serie A (alle spalle di Genoa e Milan) per impiego di atleti Under 21 ai quali è stato affidato finora il 14,9% del minutaggio complessivo della squadra.
Un dato doppio rispetto alla media del campionato che si ferma al 7,7% ma anche estremamente significativo nel contesto europeo. Esaminando soltanto i cinque campionati continentali più importanti (con la Francia che domina grazie a nove rappresentanti ma che ha già scelto di non proseguire la stagione), il Bologna è infatti attualmente ventesimo per impiego di Under 21. Il futuro per i rossoblù è già iniziato.