Scontro fatale con un cinghiale È polemica
L’allarme scattato in un’azienda, la corsa con l’auto di servizio e lo schianto contro un cinghiale, costato la vita a una guardia giurata di 44 anni. Polemiche per le scarse misure adottate contro gli ungulati.
Un destino tragico, che ha messo insieme tutti i suoi tasselli. Aniello Carotenuto, guardia giurata, stava viaggiando in direzione Ozzano sulla complanare sud di San Lazzaro per andare in supporto a un collega intervenuto dopo che un allarme era scattato in un’azienda. Era appena entrato in servizio, passate da un soffio le 22. Guidava la Fiat Punto aziendale quando dal lato della strada è spuntato un cinghiale. Impatto violento, l’animale morto sul colpo mentre Carotenuto ha perso il controllo della vettura ed è andato a schiantarsi contro un guard rail all’altezza della località Colunga. All’arrivo dei soccorsi del 118, dei carabinieri di San Lazzaro e dei vigili del fuoco non c’era già più niente da fare. Il quasi 45enne, che da luglio del 2018 era stato arruolato dalla vigilanza La Patria, era già deceduto. «Tutto il personale de La Patria si stringe attorno alla famiglia di Aniello Carotenuto in questo momento di dolore e, in modo particolare, al fratello Pasquale, anch’egli guardia giurata del nostro istituto. Perdiamo un amico e un professionista preparato e stimato, che anche ieri sera stava facendo con abnegazione il proprio dovere» ha scritto l’azienda, che all’originario di Napoli, da molti anni residente a Bologna, ha dedicato un post, da tanti commentato con commozione. Ennesimo dramma che riporta d’attualità l’eccessiva presenza di ungulati. «In quella zona e in area Parco dei Gessi si sono focalizzati gli allarmi miei e dell’amministrazione chiedendo ripetutamente un incremento del trappolaggio e degli interventi con sparo da parte dell’Ente Parco e dell’ATC BO2» dice Raffaele Persiano, delegato metropolitano alla polizia locale, che ha anche ricordato l’adozione di un nuovo atto per fronteggiare la situazione in tempi di emergenza covid-19.