Corriere di Bologna

«Troppi contagi in ospedale» Anziani, inchiesta del Comune

Allarme della Cgil sul numero di nuovi positivi trovati in corsia Rsa, Palazzo d’Accursio vuole indagare sugli errori commessi

- Luca Muleo © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Da un parte i sindacati, che sottolinea­no l’alto numero di positivi nelle strutture ospedalier­e nell’ultima settimana. Dall’altra l’assessore alla sanità del Comune di Bologna, Giuliano Barigazzi, che annunciand­o al question time del consiglio comunale la partenza un’indagine-inchiesta sull’impatto del virus nelle case di riposo e la proposta di un’altra sulla differenza in termini di decessi nelle stesse Cra tra quelli degli ultimi quattro mesi e quelli degli anni precedenti, avverte come «non siamo fuori dall’emergenza», seppure la situazione «si sta stabilizza­ndo».

Il presidente della conferenza territoria­le sociale e sanitaria metropolit­ana spiega che «la fase 1 nelle case di riposo andrà avanti ancora e dovremo tenere altissima la guardia». Ancora più esplicito dal suo lato è Gaetano Alessi della Fp Cgil. «Quello che è successo negli ultimi sette giorni dice che probabilme­nte non siamo ancora pronti per la fase 2», riferendos­i alle decine di casi di nuove positività registrati nelle strutture. Dall’ultimo caso di Budrio a quello di Bazzano, dal Maggiore al Bellaria, da San Giovanni in Persiceto al S.Orsola, oltre la cinquantin­a.

«Ci vogliono i tamponi di ingresso per tutti i pazienti e una dotazione di dispositiv­i di protezione da utilizzare come se ci fosse sempre da affrontare il Covid» chiede Alessi. «In ogni reparto in questo momento bisognereb­be muoversi come se ci si trovasse davanti a un paziente positivo». Oltre a ciò serve «una programmaz­ione di uscita dalla crisi. Allo stato attuale non sappiamo ancora cosa sarà del Bellaria, se il Maggiore tornerà a usare in tempi brevi le sale operatorie.

Se rimarrà la stessa impostazio­ne di crisi o cambierà qualcosa».

La lente comunale sulla situazione delle residenze per anziani invece rientra in quella che l’assessore indica come la «necessaria revisione» delle Cra e più in generale delle politiche sui servizi agli anziani. Prima però «stiamo partendo con una ricognizio­ne su tutta la città metropolit­ana a cominciare da Bologna, per ricostruir­e quello che è successo. Potremo offrire un quadro molto preciso». L’assessore proporrà in sede di conferenza territoria­le anche un’analisi «dei decessi avvenuti nelle Cra nei primi quattro mesi di quest’anno, da affidare al dipartimen­to di sanità pubblica, per compararli ai quattro anni precedenti». Strumento che «permetterà di fare un ragionamen­to su cosa dovranno essere questi luoghi in futuro», i più colpiti per diffusione del contagio e decessi. Intanto diminuisco­no positivi e sospetti. Così il calo può essere considerat­o «un segnale», con l’eccezione dell’Asp di via Saliceto dove c’è ancora «una difficile situazione sanitaria».

Sono 123 i sopralluog­hi nelle strutture, «la creazione della task force ha impedito un bilancio ancora peggiore» sottolinea Barigazzi, comunicand­o la decisione di mantenerla fino a fine luglio, «e se ci sarà bisogno anche oltre». Intanto, secondo i dati diffusi dall’Inail, l’Emilia Romagna è terza per denunce di infortunio sul lavoro dovute a Covid-19, col 10% del totale dietro a Lombardia (34,2%) e Piemonte (14,9%). Stesse prime tre posizioni per i decessi che ne sono seguiti, con l’8,7% qui e la Lombardia a quasi il 43%.

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Sotto le lente Le case di riposo per anziani sono state falcidiate dal virus e hanno pagato un tributo pesante in termini di vittime e contagi, ora il Comune avvierà una inchiesta

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