Fiere, Gnassi: sì all’alleanza Bologna-Rimini
Il sindaco di Rimini appoggia Merola, che rilancia: è il momento giusto
Sì, l’asse delle Fiere Bologna—Rimini è «un’opportunità per tutti». Il sindaco della città romagnola dà man forte a Merola, che rilancia: è il momento giusto. Gnassi: «Bisogna valutare le condizioni e poi prendiamo decisioni in fretta». I due primi cittadini vanno avanti: ne abbiamo già parlato e ci rivedremo presto.
Rimini c’è: la città — lo afferma il suo sindaco — è pronta alla fusione tra l’expo romagnola e BolognaFiere. «Credo che sia nell’interesse di Bologna e Rimini — è intervenuto infatti Andrea Gnassi — come d’altra parte della regione Emilia-Romagna, di verificare appieno tutti gli strumenti e le opportunità di sviluppo industriale, economico, occupazionale per un possibile, anzi auspicabile, percorso aggregativo delle nostre Fiere».
Del matrimonio imminente ne aveva parlato il sindaco di Bologna Virginio Merola nell’intervista al nostro giornale. Ma la Regione ha messo subito un freno: «la priorità — è stata la replica dell’assessore allo Sviluppo economico — non è Rimini, ma la ripartenza delle Fier,e con gli investimenti che chiediamo al governo». Si è tornato a parlare, inoltre — come almeno 15 anni fa — di un sistema fieristico regionale che comprenda anche Parma. Ma, stando ai movimenti in viale Aldo Moro, anche questo scenario è ancora in alto mare. Chi invece spinge per l’asse tra Bologna e Rimini, son dunque i primi cittadini coinvolti.
Comunque si voglia procedere, intanto, Gnassi rivendica la trasparenza «come abbiamo fatto in tutti questi anni — spiega — con RiminiFiera poi Ieg. Prima di tutto è necessario definire le condizioni per una concreta fattibilità dell’obiettivo. I nostri intenti sono stati in ogni passaggio alla luce del sole: dall’aggregazione con la Fiera di Vicenza, fino allo sviluppo dei piani industriali che ci hanno permesso il collocamento in Borsa». Al netto della crisi «le perfomance standard di Ieg sono costantemente, in assoluto, state tra le prime nel panorama fieristico italiano. E lo stesso, va detto, per la Fiera di Bologna». Anche il bilancio di Ieg vede i primi mesi del 2020 all’insegna della crescita, seppur interrotta a marzo dell’emergenza Covid che ha comportato una riduzione complessiva dei ricavi di 9,3 milioni di euro (-13,7%) per un totale di valore di produzione di 60 milioni.
«Verificare le strade comuni — va avanti Gnassi — per essere tra i leader europei in ambito fieristico è una prospettiva alta e forte, dunque condivisibile. Mi sono sentito con il sindaco di Merola e torneremo a sentirci a breve perché il processo aggregativo possa trovare le condizioni per una sua realizzazione. E, che se individuate, possa avere tempi certi e veloci» Con l’obiettivo, conclude, «dell’interesse vero e delle convenienze certe che possa produrre in termini economici e occupazionali». Merola , dal canto suo ringrazia dal suo profilo Facebook e rilancia: «Questo è il momento giusto per reagire alla crisi in modo adeguato e per consolidare il futuro di due fiere che insieme saranno più competitive a livello nazionale e prime sui mercati esteri».