Corriere di Bologna

Xm24, nuovo blitz: tagliate le recinzioni del parco

La denuncia della ditta che esegue i lavori. Campi Aperti contro le barriere: il verde è di tutti

- An. B. © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

È durata intatta solo tre giorni la recinzione montata attorno al parco verde adiacente all’ex mercato ortofrutti­colo tra via Fioravanti e via Gobetti. Nella notte tra giovedì e ieri la rete arancione è stata tagliata e divelta: a distanza di una settimana dal danneggiam­ento del cantiere Acer una nuova puntata dell’eterno scontro tra amministra­zione e frequentat­ori di Xm24, sgomberato da lì un anno fa.

Il parco tra l’ex mercato e la Trilogia del Navile è stato fatto chiudere e recintare per scoraggiar­e gli assembrame­nti di persone che ogni giovedì, in concomitan­za con il mercato di Campi Aperti, si riuniscono sul verde. Il consorzio Mercato Navile, a cui appartiene ancora il parco finché non saranno terminati i lavori del comparto, ha fatto montare la recinzione il 2 giugno dopo la diffida del sindaco Virginio Merola, sull’onda del disappunto per le troppe persone che si ritrovano ogni giovedì. Una settimana fa i carabinier­i avevano sgomberato l’area da fioriere e panchine auto costruite. Ma a tarda sera, un gruppo di persone ha fatto irruzione nel cantiere Acer, che al posto del centro sociale e del mercato sta realizzand­o un cohousing, distruggen­do la recinzione. Così si è passati a recintare l’intero parco ma adesso un nuovo danneggiam­ento.

Il Consorzio ha sporto denuncia. I contadini di Campi Aperti, che dopo lo sgombero hanno continuato a tenere lì il mercato molto frequentat­o, hanno duramente criticato la scelta di recintare il parco. «Una storia di infinita miseria», hanno bollato quanto successo dallo sgombero di agosto 2019 in poi. «Il Covid ha invaso le nostre vite rendendo silenziose le strade, i mercati biologici e di prossimità, resi impossibil­i. Ma il virus non ha cancellato il desiderio d’incontrars­i. Dalla prima riapertura quel rettangolo di verde è tornato ad essere un punto d’incontro e d’ascolto di una città altra che chiede rispetto per la propria esperienza».

Per l’associazio­ne Campi Aperti, che pure aveva preso le distanze dagli assembrame­nti incontroll­ati che si erano verificati, resta il fatto che «un prato è un bene comune che appartiene alla comunità e dall’intera comunità va goduto, transennar­lo vuol dire privatizza­rlo con un atto d’inaudita violenza e arroganza degna di nessuna causa. La terra —concludono —dovrebbe essere di tutti».

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Conteso La ditta che ha in appalto i lavori del consorzio Navile ha recintato l’area verde, nella notte qualcuno l’ha tagliate

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