«Il rischio zero non c’è Il pubblico si prenda le sue responsabilità»
La sindaca Conti: «La politica non ha pensato ai bambini»
Sindaca Isabella Conti, partiamo dalle emozioni di questa «festa» di fine scuola?
«Fino a pochi minuti prima dell’arrivo dei ragazzi sono stata concentratissima sul protocollo di sicurezza e sul suo rispetto, avevamo una grande responsabilità. Poi, come sempre, bambini e ragazzi sono stati sbalorditivi: mi sono molto commossa».
Qualcuno (anche qualche docente di San Lazzaro) ha detto che la sua è stata una mossa politica e che ha «usato» i bimbi per farsi pubblicità.
«Le scuole sono state tutte coinvolte, stamattina (ieri , ndr)
c’era anche la preside dell’Ic 1, docenti e personale scolastico. Abbiamo coinvolto tutti, sgravandoli al contempo di ogni responsabilità. Alcune insegnanti, quelle sì, non hanno partecipato per ragioni politiche. Io ho pensato ai bambini e le persone che dicono queste cose si qualificano da sole».
Lei ha anticipato tutti con la sua idea, poi alcuni sindaci l’hanno seguita. Bologna ha detto per settimane che non era possibile.
Certo San Lazzaro non ha la popolazione scolastica di Bologna...
«I numeri degli studenti sono diversi, ma anche i dipendenti dei due Comuni sono diversi: Palazzo d’Accursio può contare su migliaia di lavoratori, noi su poco più di 200. Si potevano coinvolgere i genitori, i volontari, qui sono stati fondamentali. Il problema è un altro».
Quale?
«È una questione di volontà, è faticoso caricarsi di responsabilità, ma non possiamo diventare il Paese in cui le paure imbrigliano qualunque iniziativa virtuosa. “Si può fare”è il mio mantra, questo vuol dire che quando dico che non si può, le persone sanno chele ho davvero provate tutte».
Riaprirà i servizi per l’infanzia nei prossimi giorni?
«La politica ha pensato troppo poco ai bambini in questi mesi. Sulla riapertura estiva di nidi e materne stiamo lavorando molto. C’è un tema di sicurezza sul lavoro, ma se si può fare con la fascia 3-6, si fa anche per lo 0-3. Hanno riaperto tutti: palestre, bar, parrucchieri e se non ci impegniamo sull’infanzia il messaggio che passa è che il pubblico non vuole prendersi responsabilità come fanno invece i privati. Il rischio zero non esiste, ciascuno faccia la sua parte».