Da Banksy a Ulisse
A Ferrara lo street artist, Previati e L’oro degli estensi Bologna, Etruschi e Polittico Le grandi mostre in regione
L’atteso ritorno del Polittico Griffoni a Bologna, il sempre discusso Banksy a Ferrara e l’intramontabile mito di Ulisse a Forlì. Dopo il lockdown la ripartenza delle grandi mostre in Emilia-Romagna ha ormai superato il primo banco di prova e le iniziali incertezze di chi si era riavvicinato a tele e opere in maniera circospetta, tra ingressi contingentati e segnali disseminati ovunque.
L’esordio della mostra di Banksy, più di 400 biglietti staccati nell’apertura di fine maggio, nei weekend successivi ha visto le prime code, anche a causa degli ingressi limitati ma non solo, con visitatori provenienti soprattutto dalla regione. Ora ci sarà da misurare l’appeal delle varie esposizioni a livello nazionale dopo il via libera alla circolazione da una regione all’altra. Ma la voglia di tornare nei musei, nonostante obblighi e prescrizioni, non sembra sopita ed è pronta a riaffermarsi. Come conferma la mappa attuale, che a Bologna ha visto di recente anche la riapertura della grande mostra sugli Etruschi al Museo Archeologico, con i suoi 1400 oggetti in oltre mille metri quadrati.
Anche qui, come nel caso dei musei prestatori delle varie parti del Polittico Griffoni a Palazzo Fava, con la disponibilità di realtà come British Museum, Louvre e Musei Vaticani, che consentiranno di tenere aperto sino al 29 novembre. A Ferrara non solo Banksy e i suoi cento pezzi originali a Palazzo dei Diamanti, visto che dopo i restauri post-sisma è stato riaperto anche Palazzo Schifanoia, antica delizia degli Este, con L’oro degli Estensi e l’omaggio a Francesco del Cossa, al quale si deve pure il Polittico Griffoni. Anche il Castello Estense ha riaperto le sue porte con l’esposizione dedicata, tra simbolismo e futurismo, a Gaetano Previati.
Ci sarà poi tempo sino a fi
ne giugno per vedere, nella Rotonda Foschini del Teatro Comunale, la mostra Quando resti senza parole comincia la danza. Pina Bausch e i maestri del Tanztheater a Ferrara. Un’installazione fotografica di Marco Caselli Nirmal che ricorda, a dieci anni dalla scomparsa, Pina Bausch con i maestri del Tanztheater. E se a Modena sono ripartire le mostre della Fondazione Modena Arti Visive, dalla sudcoreana Geumhhyung Jeong al giapponese Kenro Izu con il suo Requiem for Pompei, a Forlì, nei Musei di San Domenico, è di nuovo visibile sino a fine ottobre Ulisse. L’arte e il mito, sulla vasta ombra che il personaggio omerico ha disteso su tutta la cultura occidentale.
Dal Dante del XXVI Canto dell’Inferno al Kubrick di 2001 -Odissea nello spazio, dal capitano Achab di Moby Dick alla Città degli Immortali di Borges, sino al Leopold Bloom eroe del libro di Joyce che consuma il suo viaggio in un giorno. A Parma, invece, duecentomila fiori hanno invaso l’Oratorio di San Tiburzio grazie a Florilegium, prima personale italiana dell’inglese Rebecca Louise Law.
Nel complesso monumentale della Pilotta, anch’esso riaperto al pubblico, fino al 14 febbraio 2021 la mostra Fornasetti. Theatrum Mundi presenta centinaia di creazioni dell’atelier fondato dal pittore e designer Piero Fornasetti.
Per raccontare la classicità attraverso la lente del design contemporaneo, tra architettura, musica, disegno, grafica, collezionismo e oggetti quotidiani. In attesa, infine, di rivedere in sala Volevo nascondermi, il film del bolognese Giorgio Diritti su Antonio Ligabue, a Gualtieri, nel reggiano, è ripartita anche la mostra Incompreso. La vita di Antonio Ligabue attraverso le sue opere.