Aree pedonali, domani si parte
Aitini: «Non è una “tavolinizzazione” della città»
Entro domani arriverà il via libera a nuove cinque micro-pedonalizzazioni temporanee in favore delle attività che stanno più soffrendo a causa degli effetti del Covid.
Via Mascarella, via delle Moline, via San Gervasio, via de’ Musei e via Marescalchi diventeranno pedonali. Entro domani verrà concesso ai locali che si affacciano su queste strade di occupare con tavoli e sedie lo spazio prima destinato al traffico veicolare. Non hanno passato l’esame, per questioni relative alla mobilità, via Rialto e via Collegio di Spagna. Nemmeno via Nazario Sauro avrà il suo convivio su strada, a causa dell’alta conflittualità registrata tra le attività presenti e i residenti della zona.
C’è quindi chi festeggia e chi no. E c’è anche chi deve rinviare l’eventuale brindisi di qualche mese. I locali di via Pescherie Vecchie, ad esempio, avevano chiesto di affacciarsi con dehors su piazza Maggiore. Durante «Sotto le stelle del cinema» non sarà possibile perché lì insiste uno degli ingressi sulla piazza, mentre potranno ripresentare la richiesta ed avere miglior fortuna per i mesi di settembre e ottobre, quando le proiezioni saranno concluse. Restando alla programmazione della Cineteca in piazza: si cercheranno per Bar Romano, Bar Vittorio e Signorvino soluzioni per l’accesso della clientela ai tre locali.
Le cinque micro pedonalizzazioni menzionate sopra saranno temporanee. Via Mascarella sarà pedonale solo in luglio e agosto e dalle ore 20 in poi, via San Gervasio (solo il tratto sul lato del mercato) 24 ore su 24 ma per luglio e agosto, via de’ Musei dalle 18 in poi fino al 31 ottobre, via Marescalchi
solo il sabato e la domenica dalle 18 alle 24, e via delle Moline nell’area da Belle Arti a Borgo di San Pietro dalle 18 in poi mentre verso via Capo di Lucca dalle 11 in poi (entrambi i tratti fino a fine ottobre).
L’importanza di nuovi spazi per nuovi tavoli è vitale, in questa fase post Covid. La clientela, stando alle testimonianze di ristoratori ed esercenti, sceglie quasi esclusivamente posti all’aperto per consumare bevande e pietanze. E non è un caso che dal 27 maggio siano arrivate circa 500 domande per ampliare o allestire dehors in città. «Circa 400 sono state già autorizzate, negli ultimi 10 giorni ne sono arrivate circa altre novanta che stiamo ancora visionando — racconta l’assessore al Comemrcio Alberto Aitini — Respinte? Poche, circa una ventina». Alcuni lamentano ritardi nelle procedure: «Dalla consegna della documentazione completa servono 10 giorni» assicura l’assessore. Oltre l’80% delle richieste sono state di ampliamenti di dehors già esistenti, il resto sono nuovi spazi esterni dedicati al food. «Non si tratta di una “tavolinizzazione” della città — chiarisce Aitini — si sta dando semplicemente più spazio alle attività per salvarle ed evitare di ritrovarci tra qualche mese con tante serrande abbassate».
Per quanto riguarda la difficile gestione di quella che è stata malamente ribattezzata «movida» a Palazzo d’Accursio sembrano abbastanza soddisfatti. «Il problema esiste soprattutto in piazza San Francesco e al Pratello, che dopo l’emergenza sono le zone dove sono state riscontrate le maggiori criticità. Altre aree con un afflusso importante di clienti sono via Belvedere e via San Gervasio, via San Mamolo e via Codivilla e piazza Santo Stefano, ma la maggior parte dei clienti e dei gestori si danno da fare per rispettare le norme anti-Covid. Giusto al Pratello alcuni collaborano meno...».
” Sulle norme anti-Covid la maggior parte dei clienti e dei gestori sta collaborando