Corriere di Bologna

Tra portici, strade e posteggi Il centro a misura di tavolini

Le sedute spuntano ovunque, parchi compresi

- di Fernando Pellerano

Sotto i portici, sulle strisce blu, nei parchi e nei giardini. Basta un fazzoletto libero perché spunti un tavolino. E i tavolini, che si stanno moltiplica­ndo, cambiano un po’ il volto del centro.

Dopo la stagione dei taglieri ecco quella dei tavolini. Ovvero, ripartire stando seduti. A consumare naturalmen­te. Sicurezza ed economia o viceversa.

Nasce così il provvedime­nto che ha consentito di raddoppiar­e gli spazi all’aperto di bar e ristoranti in città. Ben 380 esercenti bolognesi hanno fatto richiesta al Comune di allestire sedie e tavolini davanti o in prossimità del proprio locale (ma c’è ancora tempo per chi non l’ha ancora fatto). Il covid ha di nuovo mutato il profilo della strade, delle piazze, dei vicoli e pure dei giardini e parchi pubblici. Spazio, spazio, spazio. Qualche auto in meno e tavolini a volontà. Ovunque, in un allegro walzer di stili, materiali, composizio­ni e disposizio­ni. Su quei tavoli finiranno anche i taglieri, ma meno che in passato essendo spariti gli stranieri. La curiosità passa dall’affettato alla mobilia su cui il Comune «chiude un occhio» — non è stabilito alcun criterio estetico — ma si spera non tutti e due. Si confida nel buongusto dei ristorator­i, in termini di arredo urbano.

Sono evidenti già in questi giorni gli allargamen­ti esterni dei locali. Al Mercato delle Erbe, per dire, ormai tutta via Belvedere è stata apparecchi­ata e così in altri distretti. Si raddoppian­o i dehors per chi ne aveva già uno (quello nuovo, al massimo 30 metri quadri, non necessita di alcuna struttura) e spuntano nuove postazioni (concessi 20 metri quadri) per chi in passato non ne aveva mai fatto richiesta: fino al 31 ottobre, come da Decreto Rilancio, non si pagherà l’occupazion­e di suolo pubblico (nelle aree di sosta solo al posto delle strisce blu e dei motorini).

Due le novità più evidenti: la proliferaz­ione della attività e delle sedute nei parchi e l’esplosione di tavoli e tavolini sotto i portici sfruttando e ottimizzan­do i metri a disposizio­ne. L’offerta è smisurata: tavoli di ogni genere, alti bassi tondi quadrati microspici e pure individual­i. Fra le colonne, addossati al muro, che girano l’angolo e allestiti col massimo dell’inventiva. Non che prima d’oggi i portici fossero vuoti — diversi locali storicamen­te servono tagliatell­e e cotolette al riparo dal sole e dalla pioggia — ma l’occupazion­e che si registra è inedita. Passeggiar­e sotto i portici oggi fa venire fame. E un po’ ti costringe anche a selezionar­e la compagnia per le uscite dato che di tavolate per le «balotte» non ce ne sono: la socialità seduta drink & food’ si consuma in due, tre al massimo quattro. I portici non sono tutti ampi come quello della Morte o dei Servi, quindi almeno lì sotto ci si adegua. Si sceglie il locale per lo chef o il bar tender, ma ora anche per la location «coperta»: i dettagli contano eccome (come la presenza o meno delle fioriere o di una seduta comoda o con vista). All’opposto, ecco i tavoli sul prato e non sulle pietre: parchi e giardini. Nove per ora le aree verdi servite da altrettant­i

Sono ben 380 i locali che hanno ottenuto dal Comune di poter ampliare i dehors

esercenti con le loro postazioni mobili: Cavaticcio, Giardini Margherita (piazzale Jacchia), Lunetta Gamberini, via Codivilla, Fossa Cavallini, via Torino e Montagnola. Altri ne arriverann­o. Ormai il tavolinism­o impera: contro il logorio della vita da Covid (avrebbe detto Ernesto Calindri: inevitabil­e citazione per gli over 50).

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Via Oberdan è una di quelle strade dove i tavolini si sono moltiplica­ti, con l’ampliament­o dei dehors. In altre vie o piazze, invece, i dehors temporanei sono spuntati là dove si riusciva a ritagliare dello spazio utile, come sulle strisce blu destinate ai parcheggi oppure sotto i portici
In Centro Via Oberdan è una di quelle strade dove i tavolini si sono moltiplica­ti, con l’ampliament­o dei dehors. In altre vie o piazze, invece, i dehors temporanei sono spuntati là dove si riusciva a ritagliare dello spazio utile, come sulle strisce blu destinate ai parcheggi oppure sotto i portici
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sulle strisce blu in via Marsala, a destra i tavolini di un ristorante di via Rialto sotto il portico di Santo Stefano
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Luoghi I

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