L’appello dei cento per salvare la Mozart
L’Associazione Mozart14, fondata da Claudio Abbado per portare la gioia della musica in situazioni di disagio, è in grave crisi. I fondi pubblici e le sponsorizzazioni dei privati con l’emergenza sanitaria sono stati indirizzati altrove; le attività dell’Associazione, tra carceri e ospedali, sono ferme. La presidente Alessandra Abbado, figlia del grande direttore d’orchestra, rivolge un appello alla città, al mondo culturale e politico: «È giunto il momento di chiedere a tutti un aiuto. La musicoterapia per i bambini e il coro per i detenuti sono attività che hanno dimostrato con i fatti l’impatto benefico di ciò che nostro padre ha voluto e che noi portiamo avanti da anni. Ci opponiamo all’idea che Mozart14 chiuda. Abbiamo un forte senso di responsabilità verso i più deboli e i più soli che in questi anni hanno ricevuto aiuto grazie ai laboratori di Mozart14. Desideriamo fermamente che tutto questo non finisca». Corrono il rischio di scomparire attività come il Coro Papageno, che dal carcere della
Dozza è arrivato in Vaticano e in Senato; come i progetti Tamino, rivolto ai bambini delle sezioni pediatriche del Sant’Orsola; Cherubino, per bambini e ragazzi in situazioni di deficit sensoriale; Leporello, per ragazzi nelle case penali minorili. In tanti hanno firmato il manifesto dell’Associazione, ispirato dall’idea di Claudio Abbado che la musica consente di superare le barriere: «Quanti, in ogni contesto, ogni giorno combattono contro isolamento, paura, frustrazione e incomunicabilità? La musica è strumento di valore terapeutico per superare barriere psico-fisiche e sociali. È un linguaggio ancestrale che parla alla parte più profonda di noi. La musica è un mezzo che ci permette di esprimere il nostro io e di metterci in contatto con il “fuori” da noi, con gli altri, in modo armonico». Hanno condiviso queste parole 100 personalità, tra le quali Romano Prodi, Renzo Piano, Alessandro Bergonzoni, Nicoletta Braschi, Silvio Orlando, Uri Caine, i senatori Pietro Grasso, Luigi Manconi ed Elena Ferrari, Dori Ghezzi, personaggi della vita cittadina come il direttore della Cineteca Gian Luca Farinelli, la presidente del Conservatorio Jadranka Bentini, la direttrice di Bologna Festival Maddalena da Lisca e molti altri. A loro e a tutti i cittadini si rivolge Alessandra Abbado: «Chiediamo un contributo concreto a tutti coloro che si riconoscono nel nostro manifesto, un ideale da preservare, anche attraverso un aiuto economico».