Positivo al virus, gira per Milano Marittima
L’uomo, in treno da Roma a Rimini, è andato a Milano Marittima. Fermato
Era arrivato a Fiumicino con un volo speciale da Dacca il 23 giugno, ma invece di rispettare l’isolamento fiduciario ha viaggiato comunque in Romagna e nelle Marche. Arrivato in treno a Rimini e da lì subito partito per Milano Marittima, dove il tampone ha decretato la sua positività,un bengalese di 53 anni, violando l’obbligo di quarantena, è ripartito comunque per Roma dove è stato fermato dalla Polfer il 7 luglio. L’Ausl Romagna ha precisato che non risultano collegamenti dell’uomo con Rimini. Infuriato il sindaco di Rimini, Andrea Gnassi. A Bologna al via i test sierologici su 200 lavoratori dell’Interporto.
Test in Interporto Al via da ieri i test sierologici su 200 addetti della logistica in Interporto
Un altro rientro dal Bangladesh ha fatto scattare l’allarme coronavirus in Romagna, dopo i casi dei bengalesi trovati positivi nei giorni scorsi e altre diagnosi che si sono focalizzate sugli arrivi dal Senegal. Il Paese asiatico è adesso stato inserito nella lista del Ministero della Salute che blocca i voli verso l’Italia da 13 Stati. Ieri sono state le peripezie e imprudenze di un 53enne bengalese atterrato a Roma il 23 giugno a scuotere le località della Riviera.
L’uomo ha infatti raggiunto Milano Marittima (prima un viaggio in treno verso Rimini e poi il taxi per raggiungere la cittadina nel Ravennate) per trascorrere le due settimane di quarantena. Nonostante non avesse mostrato sintomi, verso la fine dell’isolamento domiciliare è stato sottoposto a un tampone che ha dato esito positivo: l’uomo però il 7 luglio, pur consapevole del risultato del test, avrebbe deciso di affrontare un altro viaggio verso Roma facendo partire le verifiche del dipartimento di Igiene pubblica dell’Ausl Romagna. L’epilogo di nuovo a Roma, dove il 53enne è stato fermato con febbre e tosse: sarà multato per non aver rispettato l’obbligo di quarantena. La ricostruzione della vicenda ha costretto l’Ausl Romagna a risalire ai suoi possibili contatti e sono ancora in corso gli accertamenti.
L’azienda sanitaria esclude collegamenti con Rimini, dove l’uomo sarebbe stato solo di passaggio e per un brevissimo tempo, ma ieri pomeriggio le indiscrezioni che avevano coinvolto anche il capoluogo romagnolo hanno fatto andare su tutte le furie il sindaco Andrea Gnassi. «Le notizie distorte rischiano di danneggiare tutto il territorio — commenta Gnassi —. Non si può scherzare su queste cose e i fatti verificati non vanno distorti. Tuteleremo in ogni sede il nostro territorio anche perché abbiamo sempre preso provvedimenti rigidi e restrittivi per tutelare la salute pubblica».
Intanto il bilancio quotidiano di ieri sull’epidemia in regione ha registrato 29 casi in più di positivi al coronavirus (17 asintomatici, portando quindi a 28.769 quelli totali) e con i numeri più alti nelle provincia di Bologna: sotto le
Due Torri sono stati 16 con 8 sintomatici. Nelle altre province le statistiche sono quasi invariate o con incrementi molto lievi, a parte Parma (+8). Non ci sono stati nuovi decessi, rimasti fermi a 4.269. Le guarigioni sono invece state 34 (23.434 il dato generale), facendo diminuire così a 1.066 i casi attivi (-5): 960 (il 90%) in isolamento a casa, altre dieci ricoverate in terapia intensiva (stabile) e 96 nei reparti Covid (-3). A Bologna, dove le nuove diagnosi Covid rimangono legate ai focolai individuati nei giorni scorsi nei magazzini della logistica, si è corsi ai ripari con una campagna di monitoraggio partita ieri all’Inteporto e che continuerà anche oggi: un ambulatorio mobile con un team composto da un medico, un infermiere e un biologo ha effettuato e continuerà a svolgere test e analisi ottenendo risultati in 15 minuti: saranno circa 200 i test sierologici e gli eventuali tamponi diagnostici ai lavoratori maggiormente a rischio tra i quasi 5.000 operatori dello snodo merci. L’Ausl ricorda che da inizio epidemia sono state controllate 723 sedi operative di aziende del territorio, di cui 620 programmate e 103 su segnalazione, in 448 casi attraverso sopralluoghi sul posto. Nell’ambito dei controlli effettuati sono state individuate irregolarità in 5 sedi a fronte di 525 senza irregolarità: per 193 l’iter è ancora in corso.