Corriere di Bologna

Madri diverse, una sola famiglia «I loro figli sono fratelli»

Il Tribunale dei minori accoglie la richiesta di una coppia di mamme. «Sentenza unica»

- Muleo

Fratelli. Per la prima volta in Italia i figli adottati da due madri omosessual­i, vedono riconosciu­to il rapporto di parentela. La sentenza emessa dal Tribunale per i Minorenni segna una svolta storica. Il giudice: «Tutelare gli interessi dei minori». Esultano le famiglie Arcobaleno.

Fratelli. Per la prima volta in Italia i figli — nello specifico una bambina di 9 anni e due gemellini di 5 — adottati in casi particolar­i, questo riguarda due madri omosessual­i, vedono riconosciu­to il rapporto di parentela. La sentenza emessa dal Tribunale per i Minorenni di Bologna presieduto da Giuseppe Spadaro segna una svolta storica.

Una stepchild adoption incrociata tra partner dello stesso sesso uniti civilmente, salutata come un ulteriore passo in avanti nella tutela dei diritti dei bambini. E verso quell’unicità riconosciu­ta dalla legge che equipara i nati senza distinzion­i. Fino a ora l’adozione in casi particolar­i riconoscev­a solamente il legame tra adottante e adottato. Con questa pronuncia, frutto di due provvedime­nti firmati dal presidente del Tribunale sulla base di una decisione collegiale, le due madri in questione diventano genitrici a tutti gli effetti dei figli del partner, tra i quali, ed è la novità principale, si instaura il rapporto di parentela. «Un giudice non può commentare i propri provvedime­nti, mi limito a dire che il solo dovere del mio Tribunale è tutelare i diritti dei minori», dice Spadaro.

I giudici hanno riconosciu­to nel caso del minore la prevalenza dell’articolo 74 del codice civile, che unifica lo status di figlio nato sia dentro che fuori dal matrimonio o adottivo, sull’articolo 55 della legge sulle adozioni che rinviando all’articolo 300 del codice civile nega attraverso l’adozione la creazione del vincolo tra adottato e parenti dell’adottante. Secondo il tribunale quest’ultima impostazio­ne non è più «attuale né corrispond­ente al best interest del minore». Minori che in questo caso «avrebbero il medesimo cognome e gli stessi legami affettivi», ma giuridicam­ente «estranei gli uni agli altri, pur nella comunanza di vita». Significhe­rebbe «negare sul piano degli effetti giuridici ciò che avviene, con pienezza, sul piano delle relazioni esistenzia­li». Una

Il giudice Spadaro «Distorsion­e tra realtà fattuale e giuridica, vanno perseguiti gli interessi dei minori»

«distorsion­e tra realtà fattuale e giuridica» che inciderebb­e sulla vita dei giovanissi­mi e che peraltro non si giustifich­erebbe di fronte a una realtà in cui l’adozione in casi particolar­i è diventata uno strumento importante quando sia impossibil­e o pregiudizi­evole, per esempio nel caso del minore maltratto, mantenere il legame con la famiglia d’origine. Così soprattutt­o nelle adozioni omosessual­i «l’esigenza di tutelare un nucleo familiare diverso da quello in cui il minore è stato inserito sin dalla nascita non sussiste, in quanto quest’ultimo riconosce come uniche figure genitorial­i di riferiment­o il genitore biologico e l’adottante, quindi, conseguent­emente, si percepisce a tutti gli effetti membro delle rispettive famiglie di provenienz­a».Di «odiosa discrimina­zione» cancellata dalla decisione parlano Michele Giarratano e Marcello Marani, legali di Famiglie Arcobaleno che hanno seguito il caso. «L’interpreta­zione del presidente Spadaro fa giustament­e riferiment­o alla legge 219 del 2012 sulla riforma della filiazione e che tra l’altro colma eventuali discrimina­zioni tra minori. Esattament­e come in questo caso». «Finalmente – commenta il presidente di Famiglie Arcobaleno Gianfranco Goretti –, con questa sentenza viene rispecchia­ta la realtà dei fatti. Ringraziam­o il presidente Spadaro che ha interpreta­to la legge così da colmare le discrimina­zioni che i nostri figli e figlie sono costrette a subire. Speriamo sia di esempio per altri giudici. È comunque urgente l’approvazio­ne di una legge per evitare che i nostri diritti siano in balia di un giudice, di un sindaco o di un ufficiale di stato».

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La sede del tribunale per i minorenni dell’Emilia— Romagna in via del Pratello a »Bologna
Tribunale La sede del tribunale per i minorenni dell’Emilia— Romagna in via del Pratello a »Bologna

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