Corriere di Bologna

Doppio tampone a chi arriva da fuori Europa

Per chi sbarca in città due esami a sette giorni di distanza. Ieri ancora zero decessi, in terapia intensiva restano nove pazienti Nuova ordinanza regionale: obbligo di test naso-faringeo nel settore logistico e in quello delle carni

- Marina Amaduzzi © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Tampone a chi rientra dai paesi extra Ue (ovviamente non quelli da cui l’accesso è stato bloccato dal Governo), che verrà ripetuto dopo 7 giorni. E tampone anche ad oltre 70 mila lavoratori della logistica e della lavorazion­e carni, soggetti a focolai. Sono le principali novità dell’ordinanza regionale firmata ieri dal governator­e Bonaccini. Ieri intanto 18 nuovi casi di positività in Emilia-Romagna, e nessun decesso per il sesto giorno consecutiv­o.

I focolai allarmano. Quelli nei settori della logistica e della lavorazion­e carni, e quelli più piccoli nelle famiglie. Ma a preoccupar­e la Regione sono anche gli arrivi dai Paesi extraeurop­ei e le persone che vanno i visita ai cari negli ospedali e nelle strutture per anziani. Per questo il presidente Stefano Bonaccini ha firmato ieri una nuova ordinanza, che costituisc­e un giro di vite per contenere i contagi. «Il virus circola ancora e non dobbiamo sottovalut­arne la diffusivit­à», spiega l’assessore regionale alla Sanità Raffaele Donini.

La principale novità è l’intervento sugli arrivi dall’estero. Ai cittadini che rientrano dai paesi extra Ue (ovviamente non quelli da cui l’accesso è stato bloccato dal Governo) verrà fatto il tampone. «Non ci accontenti­amo più dell’isolamento fiduciario, faremo un tampone naso-faringeo all’arrivo di questi cittadini e lo ripeteremo dopo sette giorni, per non rischiare falsi negativi», spiega Donini. Una misura più restrittiv­a rispetto a quanto previsto, almeno fino ad oggi, dal Governo. L’ordinanza stringe le maglie anche per quanto riguarda i contagi tra famigliari, che «non sono la maggioranz­a ma non vanno sottovalut­ati», dice Donini.

Nella sostanza, «rendiamo cogente il principio per cui se non c’è l’adeguatezz­a dell’abitazione dal punto di vista logistico la persona positiva viene trasferita in un albergo o in una struttura messa a disposizio­ne dall’azienda sanitaria». Qui resterà per il periodo della quarantena.

Per quanto riguarda poi i luoghi di lavoro, la Regione vuole ingaggiare una «sfida contro il tempo» con controlli «a tappeto» in tutte le realtà «in cui si sono verificate le situazioni di maggiore diffusivit­à del virus», vale a dire logistica e lavorazion­e delle carni. Sono noti i focolai nei corriere Bartolini e Tnt a Bologna, ma anche quelli nelle aziende di lavorazion­e carne nel Parmense e nel Modenese. Tutti i lavoratori di questi comparti, e si tratta di oltre 70.000 persone in regione, saranno sottoposti a tamponi entro il 7 agosto. «I datori di lavoro — sottolinea l’assessore — avranno l’obbligo di collaborar­e e dovranno fornire gli elenchi dei lavoratori da testare. I costi saranno a carico del servizio sanitario ma chiediamo che ci mettano in condizione di fare i test». A carico del servizio sanitario sarà anche l’isolamento a cui dovranno sottostare i positivi asintomati­ci.

Infine si innalza ulteriorme­nte l’attenzione per le visite ai parenti negli ospedali, nelle case di riposo e nelle residenze disabili: diventa obbligator­ia una autocertif­icazione, con le conseguenz­e anche penali del caso, per il visitatore, che dovrà attestare di non essere in quarantena.

Ieri, sul fronte dell’aggiorname­nto dati, è stata una giornata di tregua, sia in regione che a Bologna. «Per fortuna un po’ di respiro», il commento di Donini, «ci saranno giornate come queste molto confortant­i e giornate in cui emergerann­o più positivi». I nuovi positivi ieri sono stati 18, di cui 13 asintomati­ci. A Bologna i nuovi casi sono 3: un uomo asintomati­co che rientra nel focolaio Tnt (in tutto 55 casi), un uomo che fa parte di un piccolo focolaio famigliare e una signora di 38 anni, a cui è risultato positivo il tampone fatto all’ingresso in Maternità per un taglio cesareo. Confermato dall’azienda un positivo alla coop Mmp che opera all’Interporto, segnalato dal sindacato Si Cobas. Nessun decesso in regione per il sesto giorno consecutiv­o. I casi attivi, cioè il numero di malati effettivi, a ieri erano 1.193 (+13 rispetto al giorno prima). I pazienti in terapia intensiva sono 9 (-1), quelli ricoverati negli altri reparti Covid 93, lo stesso numero del giorno prima. In ogni caso, conclude Donini, «sono lontani i giorni in cui piangevamo tante vittime, i reparti erano presi d’assalto e rischiavam­o la saturazion­e delle terapie intensiva, ma il virus circola e va intensific­ata l’attività di contact tracing».

” Faremo i test nasofaring­ei a chiunque rientra dai Paesi extra Europa, che ripeteremo anche dopo sette giorni, per non trovare falsi negativi, oltre alla quarantena

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