Corriere di Bologna

Il Bologna fa la conta di chi è «cotto»

Errori difensivi, giocatori stanchi, qualche infortunio: nella volata finale peseranno anche i minuti giocati

- Alessandro Mossini © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

nell’occhio del ciclone, sfiduciata e ora anche abbastanza stanca: è la difesa rossoblù, finita nuovamente sul banco degli imputati per il blackout nel finale della gara di Parma. Errori e incertezze si sommano ormai da ventisette turni di serie A e il tassametro corre irrimediab­ilmente dal 25 settembre, giorno dell’ultimo clean sheet sul campo del Genoa: al Tardini sono arrivate due dormite nel recupero e il reparto sta progressiv­amente perdendo pezzi. L’infortunio al polpaccio sinistro di Bani (oggi si saprà l’esatta entità, ma la sua stagione è terminata) riduce ancora di più sul piano numerico il settore che era già più corto a livello di rosa: lo si capisce bene dai minutaggi del campionato post-Covid, dove in difesa Mihajlovic può ruotare molto meno rispetto a centrocamp­o e attacco.

Negli altri reparti solo Barrow e Orsolini sono sopra i 500 minuti di impiego, con Soriano e Medel unici sopra i 400’ e con qualche Primavera inserito qua e là a dare una mano: in difesa i giovani Corbo e Bonini restano a guardare e qualche elemento di complement­o ha perso alcune gare tra squalifich­e e infortuni, con il risultato che ad esempio Tomiyasu e Dijks hanno saltato rispettiva­mente 31 e 26 minuti, sfondando quota 550’ sui 595 giocati fin qui dalla ripresa. I due laterali sono un po’ al gancio e, nel caso del giapponese, dopo le prove deficitari­e contro Inter e Sassuolo è arriCostan­temente vata un’incertezza molto pesante sul 2-2 di Inglese a Parma. Errore in coabitazio­ne, perché Tomi (fin lì quasi perfetto) non ha tenuto la linea del fuorigioco e si è fatto poi beffare dal centravant­i nell’uno contro uno, ma quel cross dalla sinistra di Gagliolo era sufficient­emente lento e leggibile per finire tra le mani dell’incerto Skorupski.

Oltre a loro, è stato quasi sempre in campo — per fortuna — anche il leader Danilo:

Con Bani infortunat­o toccherà a Denswil finire la stagione e dare segnali di crescita

497 minuti, sempre impiegato ad eccezione del turno di riposo contro il Sassuolo. A dispetto dei suoi trentasei anni, il brasiliano dovrà fare gli straordina­ri da qui alla fine: di fatto, oltre a lui come centrali restano Denswil (domani al rientro dopo la squalifica) e Tomiyasu, riportato in mezzo nella ripresa del Tardini con il risultato di avere poi il solo Mbaye come opzione a destra. E l’infortunio di Schouten in mediana, elimina quasi sul nascere le chance di arretrare Medel in difesa, altro giocatore dai minutaggi elevati in attesa del rientro di Poli.

«Sempre a testa alta», ha commentato ieri Danilo su Instagram postando le immagini del suo gol a Parma: parole da capitano — domenica, complice l’assenza di Poli, la fascia era sul suo braccio — che cercano anche di cancellare il surreale harakiri finale, pensando ai prossimi impegni contro Napoli, Milan e Atalanta. Di tempo per tirare il fiato non ce n’è, soprattutt­o per i difensori: forse anche a causa del ricambio generale limitato — e del poco apporto arrivato da alcuni cambi, Svanberg e Skov Olsen su tutti — a Parma nel secondo tempo il baricentro rossoblù è stato insolitame­nte bassissimo (37,97 metri, contro i 48,2 del primo tempo) finendo poi per generare un harakiri surreale. Finale amaro a Parma, ma la classifica resta buona e la speranza è non finire in calando.

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