Corriere di Bologna

Sinisa pensa al futuro «Tutti sotto esame»

Sinisa presenta la sfida a Gattuso e parla già del futuro «Il club deve dire cosa vuole, io farò di conseguenz­a»

- di Alessandro Mossini

«Tutti sono sotto esame». Dopo il beffardo ko contro il Parma, Sinisa Mihajlovic entra nelle ultime sei gare del campionato e a partire dalla sfida di stasera contro il Napoli cominciano i casting per il Bologna che verrà. L’analisi parte dal finale del Tardini, ma è ad ampio raggio: «Quel 2-2 è una piccola sosta nel percorso di crescita intrapreso da gennaio 2019 in poi. Non mi era mai successo, né da giocatore né da allenatore, di prendere due gol in due minuti: cosa ho detto ai ragazzi resta tra noi, ma se vogliamo ambire a qualcosa di più importante bisogna cambiare atteggiame­nto mentale. Avanti 2-0, un gol puoi subirlo ma poi buchi il pallone e non si gioca più».

Anche perché questo campionato compresso serve a gettare le basi per il futuro e Mihajlovic non vuole certo mancare i prossimi step di crescita: «Ciò che abbiamo creato vale la metà della classifica, nei prossimi anni voglio fare qualcosa di più e credo valga anche per i ragazzi perché la metà della classifica non mi basta».

Per diventare una vera contender per l’Europa serviranno innesti dal mercato e i messaggi di Mihajlovic non si fanno attendere anche in tal senso: «Se siamo decimi e non quinti o sesti significa che per l’Europa ci manca qualcosa, quindi bisognerà investire. Non devo dire io gli obiettivi della società, il club deve dire cosa vuole fare e io mi comporto di conseguenz­a: sono ambizioso, mi piacerebbe lottare per l’Europa e rispetto alle altre squadre ci manca qualcosa sul piano della qualità. Ora è presto per parlarne, in queste partite do chance a tutti e alla fine vedo chi mi darà garanzie soprattutt­o sul piano mentale: non guardo chi è più bravo o meno, ma chi assomiglia più a me come mentalità, poi farò le mie scelte». Proprio nell’ottica di valutazion­i ampie e in chiave futura, Mihajlovic ha anche anticipato qualche scelta di formazione anti-Napoli. A modo suo: «Skov Olsen sarà titolare. Devo dargli la possibilit­à di dimostrare, poi dipende da lui se continua a giocare o no: come con un figlio, da qualche tempo gli do occasioni ma indietro non torna nulla e non sono contento di cosa ha fatto finora. La pazienza sta per finire, col Napoli gioca poi vedremo cosa farà ma deve svegliarsi. Discorso similare vale per Svanberg e tra quelli che devono darsi una svegliata ci metto anche Orsolini». Data una carezza a Skorupski («a me piace, è un po’ ansioso con i piedi ma ci stiamo lavorando»), Mihajlovic torna poi sulla striscia da 27 gare consecutiv­e con la porta violata cambiando anche prospettiv­a: «Dobbiamo migliorare dietro e sono io il primo a cui non fa piacere prendere sempre gol — spiega il serbo — ma dobbiamo anche concretizz­are di più: se avessimo sfruttato la metà delle occasioni che creiamo, la classifica sarebbe migliore anche subendo sempre gol. Per il salto di qualità serve incassare meno reti e cercare di farne di più: vedremo se ci riusciamo con questi giocatori o se prendere rinforzi per il prossimo anno, per avere più garanzie». Infine il Napoli dell’amico Gattuso, molto stimato: «Ha fatto un grande lavoro ma non sono impression­ato: serviva un allenatore di polso che dettasse le regole, perché la squadra è forte e ha una rosa lunga. E Rino ha le palle per farlo».

” Skov Olsen? La pazienza sta finendo Lo stesso vale per Svanberg Orsolini si deve svegliare

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