Comunali 2021, lo scatto di Lepore «A Bologna serve chi sa cosa fare»
L’assessore alla Cultura è in campo: «Ma non chiamatemi predestinato»
«Nei prossimi mesi Bologna a causa del coronavirus avrà bisogno di chi sa cosa fare, senza sparate o improvvisazioni. Per questo chiedo di giudicarmi per quello che ho fatto e non perché vengo definito “predestinato”, una parola che non mi piace. Se guardiamo agli ultimi vent’anni, il decennio amministrativo del sindaco Virginio Merola, dove ho avuto continuità e vari ruoli, è stato quello felice e di sviluppo della città. I bolognesi mi conoscono, soprattutto sanno dove voglio andare e qual è il mio metodo».
È uno scatto, ancora è presto per parlare di fuga, ma è iniziata la corsa dell’assessore comunale alla Cultura e al Turismo, Matteo Lepore, che punta alla candidatura nel centrosinistra alle elezioni amministrative bolognesi del 2021.
Sarà perché c’è attesa per la direzione provinciale del Pd di domani che di fatto aprirà la stagione elettorale dem, oppure perché l’elenco dei concorrenti si fa giorno dopo giorno più lungo ma Lepore martedì sera, ospite del salotto culturale di Patrizia Finucci Gallo nel cortile dell’hotel Guercino, ha abbandonato le zavorre per inforcare la bici e iniziare a pedalare: oltre alla politica si è parlato di cultura e del futuro del turismo che fino all’anno prossimo stando alle previsioni del Comune rischia di rimanere congelato.
Da corridore ormai esperto Lepore guarda al gioco di squadra, puntando ad allargare il fronte di chi lo appoggerà. «Credo che serva un grande progetto civico e non personalismi — osserva — . Nell’attuale giunta ci sono tante persone capaci e citando il sindaco non si tratta di guardare a quanto sei “bastardo”. Ci sono tante persone valide fuori dalla politica che finora non hanno mai partecipato al dibattito pubblico. In questi anni la nostra maggioranza in Comune è stata autosufficiente, ma credo che anche per il bene del Pd sia importante rinnovare e allargare il campo come ha fatto il governatore Stefano Bonaccini, che per esempio non ha evitato di mettere in discussione alcune cose fatte come la chiusura
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Nessuna alleanza a tavolino Non credo che le alleanze o altre scelte si possano fare a tavolino. Bologna ti sa volere bene ma non vuole essere strumentalizzata ed è una città che se si sente presa in giro sa dare sberle dolorose
dei punti nascita in montagna. Alla direzione Pd credo sarebbe importante parlare di questo. Non è il momento di puntare a un “progresso senza sorprese”, uno slogan che ho letto recentemente in un manifesto della Democrazia Cristiana del ‘58». Riferimenti dedicati anche all Sardine e alle altre realtà sociali e culturali delle Due Torri mentre sulla linea nazionale del Pd aggiunge: «Credo sia stato un errore cedere al renzismo, che come effetto più negativo ha avuto quello di farci perdere la capacità di organizzare il nostro elettorale e la capacità di stare insieme. Il 2021 è la grande occasione per disegnare i confini di un nuovo campo riformista e la città può essere protagonista».
Una coalizione con liste civiche attesa alle primarie («Il M5S non sappiamo nemmeno se tra un anno esisterà alla luce del dibattito nazionale» commenta l’assessore) e che rischierebbe di offrire spazi al centrodestra («Che comunque è cresciuto molto») se alla luce del periodo di emergenza si decidesse di imporre nomi dall’alto evitando il confronto. «Bisogna parlare con tutti — sottolinea Lepore — quando per esempio mi sono occupato della Bolognina non ho chiesto le tessere di partito. Non credo che le alleanze o altre scelte si possano fare a tavolino. Bologna ti sa volere bene ma non vuole essere strumentalizzata ed è una città che se si sente presa in giro sa dare sberle dolorose».
Poi un altro riferimento a Merola: «Credo che avesse vinto politicamente già quando decise di partecipare alle primarie perse contro Flavio Delbono e Maurizio Cevenini. Lì c’era già la base delle vittorie successive, perché ha scelto di essere un “sindaco normale circondato da persone
Come alle Regionali
Secondo Lepore sarà importante «allargare il campo come ha fatto Bonaccini»
eccezionali”, come ama ripetere. Quella è già un’eredità». In merito all’autunno difficile atteso per la crisi economica, Lepore ha ricordato «che nel 2011 ci trovammo di fronte a una situazione simile, i Comuni dovranno probabilmente trattare quanto del Recovery fund e spero anche del Mes arriverà suo territori. In questi dieci anni ricollocando Bologna nella promozione internazionale abbiamo salvato la città, adesso c’è molto da ricostruire».