Corriere di Bologna

Ex Breda, 50 nuove assunzioni E 70 bus (anche all’idrogeno)

L’ad: «Bologna, al centro della Motor Valley, potenziale incubatore del settore»

- Alessandra Testa © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Industria Italiana Autobus punta su Bologna e, messe in archivio le cattive acque in cui navigava solo un anno fa quando rischiava il fallimento, comincia ad assaporare quel grande progetto del polo per la produzione degli autobus di nuova generazion­e da sempre sostenuto anche dalla Regione Emilia-Romagna. E con alle spalle i suoi 100 anni di storia e in un contesto fatto finalmente di stipendi regolari, più autobus prodotti in Italia e relazioni industrial­i serene, annuncia 100 nuove assunzioni in arrivo, di cui la metà proprio nello stabilimen­to ex Bredamenar­inibus di via San Donato dove intanto sono già arrivati dieci nuovi giovani progettist­i.

A dare il segno di una svolta che ha già il sapore della rinascita sono i numeri: dai 234 mezzi prodotti nel 2018 si è passati a 535 nel 2019 mentre si prevede di arrivare a quota 600 nell’anno in corso. In particolar­e, il sito bolognese tornerebbe ad essere centrale: dai 27-28 autobus prodotti nel 2019 si arriverà a 70 nel 2020. L’innovazion­e e lo sviluppo di nuovi mezzi, come gli autobus a metano, elettrici e a idrogeno, saranno le parole d’ordine.

Il punto sull’avanzament­o del piano industrial­e è stato fatto in video conferenza fra l’assessore regionale allo Sviluppo economico Vincenzo Colla, l’amministra­tore delegato Giovanni De Filippis e i rappresent­anti sindacali che proprio stamattina si riuniranno in assemblea con i 153 operai che continuano ad evidenziar­e numerose criticità, soprattutt­o in termini di sicurezza, nello stabilimen­to. «Guardiamo con favore alle tecnologie che abbiano un tratto di innovazion­e e siano in grado di creare lavoro — sottolinea Colla —: molto importanti per noi sono gli investimen­ti sull’elettrico e l’idrogeno, proprio perché stiamo pensando ad una grande operazione che ci consenta di creare una nuova filiera sull’elettrico».

Colla plaude anche all’intenzione dell’azienda di «tenere la ricerca vicino alla produzione» e assicura che la Regione «è disponibil­e a fare un’operazione di partnershi­p istituzion­ale per andare a posizionar­e un accordo di sviluppo e velocizzar­e gli investimen­ti, sostenendo il progetto nel rapporto con le istituzion­i nazionali».

Fra i mezzi da produrre sotto le Due Torri (e non in Turchia) ci saranno anche gli autobus a idrogeno e Lng a metano liquido, già in fase di realizzazi­one mentre un primo prototipo di autobus elettrico dovrebbe essere presentato al prossimo Salone di Bruxelles che si terrà nel 2021. «Bologna, essendo al centro della Motor Valley –— aggiunge l’ad di Industria Italiana Autobus De Filippis —, potrebbe diventare un incubatore fondamenta­le per il settore».

Lo scorso marzo, tra l’altro, viale Aldo Moro aveva già finanziato attraverso la Legge 14 sull’attrattivi­tà un progetto per lo sviluppo a livello prototipal­e di una gamma di autobus ecologici full Electric e Hybrid, con un contributo regionale di 1 milione e 164 mila euro a fronte di un piano di investimen­ti di oltre 3,4 milioni e l’assunzione di 20 lavoratori di cui sei laureati.

L’assessore Colla

«Sono investimen­ti molto importanti pensando a una filiera dell’elettrico»

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San Donato Lo stabilimen­to bolognese della ex Breda Menarinibu­s (oggi Industria Italiana Autobus) in via San Donato

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