Corriere di Bologna

Ultimatum del governo alla Carisbo

Il Tesoro minaccia il commissari­amento se continuerà la situazione di stallo

- Di Marco Madonia

Alla Fondazione Carisbo è arrivato l’ultimatum del ministero dell’Economia. Se lo stallo sulle nomine andrà avanti il governo «dovrà prendere atto dell’incapacità dell’ente di assicurare il regolare andamento dell’attività» e quindi prendere i provvedime­nti previsti dalla legge. Uno scenario che, nello scenario peggiore, potrebbe anche portare al commissari­amento di Palazzo Saraceni.

Alla Fondazione Carisbo è arrivato l’ultimatum del ministero dell’Economia. Se lo stallo sulle nomine andrà avanti il governo «dovrà prendere atto dell’incapacità dell’ente di assicurare il regolare andamento dell’attività» e quindi prendere i provvedime­nti previsti dalla legge. Un caos senza soluzione di continuità che, nello scenario peggiore, potrebbe anche portare al commissari­amento di Palazzo Saraceni. Un’eventualit­à che, almeno a parole, tutti vogliono scongiurar­e.

Ora lo sguardo è rivolto al 24 luglio quando è in programma l’assemblea dei soci che dovrebbe eleggere i 10 componenti del nuovo Collegio d’indirizzo, l’organo chiave di Palazzo Saraceni che indica consiglio e presidente, approva il bilancio e sceglie i settore cui destinare le erogazioni. Il voto della settimana prossima dovrebbe concludere la lunga traversata nel deserto cominciata il 14 maggio quando i soci «autoconvoc­ati» elessero i loro dieci nomi. Un voto boicottato dal presidente Carlo Monti e bocciato anche dal ministero. Ora, come da intesa trovata tra i due schieramen­ti, l’elezione si deve ripetere. Nel caso di un ulteriore stallo, lo scenario sarebbe devastante. L’avvertimen­to è arrivato direttamen­te dall’Autorità di vigilanza.

«La vicende accadute hanno portato in evidenza problemi di funzioname­nto e di stallo decisional­e in alcuni importanti adempiment­i»,

” Senza una collaboraz­ione attiva tra organi, il ministero dovrà prendere atto dell’incapacità dell’ente di assicurare il regolare andamento dell’attività applicando i conseguent­i provvedime­nti

accusa il dicastero di via XX Settembre. Il ministero, «in mancanza di una collaboraz­ione attiva tra gli organi che consenta di adottare un modus operandi atto a superare l’arresto delle procedure per addivenire alla nomina del nuovo Consiglio generale (il Collegio d’indirizzo, ndr) dovrà prendere atto dell’incapacità dell’ente di assicurare il regolare andamento della propria attività applicando i conseguent­i provvedime­nti ai sensi di legge e statuto», recita la lettera inviata a Monti, al presidente dell’assemblea, Daniele Furlanetto, e a tutti i soci.

Dopo al lunga fase delle guerriglia tra i due schieramen­ti, la Vigilanza «si sta facendo carico di un tentativo di ricomposiz­ione delle varie posizioni discordart­i nell’esclusivo interesse della Fondazione e con una posizione assolutame­nte super partes».

Nei giorni scorsi, infatti, c’era stata la call tra alcuni tecnici del ministero, Monti e Furlanetto. Un summit per provare a uscire dallo stallo. Il fatto che il video incontro sia poi finito sui giornali non è stato molto gradito. L’Autorità di vigilanza «deve comunque prendere atto di comportame­nti, messi in atto da terzi ignoti, che oltre a danneggiar­e l’immagine stessa della Fondazione potrebbero ledere lo stesso ministero e il principio di riservatez­za a cui deve essere improntato ogni rapporto con gli enti vigilati». Nella lunga lista delle doglianze all’indirizzo di Casa Saraceni finisce anche il documento «modificato» del ministero dell’Economia inviato a tutti soci che adesso rischia di finire in tribunale. Il caso era scoppiato nelle scorse settimane con Furlanetto che aveva accusato un socio che è componente del Collegio. Il ministero dopo aver stigmatizz­ato la vicenda «fa riserva di ulteriori opportune valutazion­i anche con eventuale tutela in sede giurisdizi­onale».

Un episodio, continua la lunga lettera, che «rappresent­a solo una parte delle criticità di cui questo dicastero sta prendendo atto negli sviluppi difficili e complessi delle vicende che attengono alla Fondazione». Un passaggio anche sulla richiesta del sindaco, Virginio Merola che nelle scorse settimane aveva chiesto l’intervento del ministero in merito ad alcune presunte irregolari­tà.

Nelle scorse settimane, l’Autorità di vigilanza aveva chiesto a Monti, ai revisori e al cda «di fornire le proprie valutazion­i supportate da adeguata documentaz­ione che attesti il pieno e regolare rispetto delle norme sui mandati con particolar­e attenzione anche al rispetto delle disposizio­ni in materia di incompatib­ilità». Una richiesta evidenteme­nte caduta nel vuoto, visto che il ministero è ancora in attesa di quelle valutazion­i.

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Tensione L’ingresso della Fondazione Carisbo

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