Corriere di Bologna

L’omaggio dell’Arena

Questa sera «Conversazi­one su Tiresia» a teatro

- Massimo Marino © RIPRODUZIO­NE RISERVATA Ma. Ma. © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

un treno, il «Treno del ricomincio». Il primo dei tre vagoni è stato sistemato ieri nel giardino Europa Unita davanti al centro civico di via Faenza del quartiere Savena.

Ogni giorno, fino al 25, dalle 17 alle 20, sarà abbellito con le valigie e altri oggetti che contengono storie e visioni elaborate dai cittadini. Tutti saranno invitati all’opera di «assembleag­gio», conia Florida, fusione di visoni eterogenee, cementate dall’ascolto reciproco. Il 25 il treno sarà inaugurato con una festa e da allora quasi ogni sera ci sarà un’«attrazione», letture, concerti, momenti per i più piccoli, con attori e musicisti della città. A fine agosto il treno, ogni giorno arricchito, sarà spostato nel villaggio Ina di Borgo Panigale.

Alla fine dell’estate l’opera realizzata sarà sistemata in un luogo da definire.«Potrebbe — chiosa l’assessore Lepore— essere uno spazio a Dumbo, o in un’altra zona delle vastissime aree ferroviari­e dismesse, sulle quali c’è da fare un lavoro, per esempio le Officine grandi riparazion­i, che potrebbero diventare un grande parco culturale delle nuove centralità, delle diversità che dialogano. Un parco delle arti partecipat­e. Dobbiamo far capire che Bologna non è solo centro storico».

E ribadisce: «Se l’anno prossimo le condizioni sanitarie ce lo consentira­nno, porteremo avanti il progetto della costruzion­e delle quattro icone di zone diverse». Nel progetto è investita la cifra di 100mila euro, con finanziame­nti da vari progetti europei.

Un anno fa ci lasciava Andrea Camilleri. E in questi giorni in molti lo celebrano, ricordando la sua voce roca, la sigaretta perennemen­te in mano, il sorriso sornione, l’intelligen­za tagliente, l’impegno. Ieri è uscito il libro che aveva lasciato postumo, Riccardino, in due versioni: il romanzo nella solita edizione blu Sellerio; lo stesso in brossura con la prima stesura del 2005 e la riscrittur­a del 2016. Testamento? Congedo elegante da Montalbano? Lo scoprirann­o i lettori, che già ieri alle 9, all’apertura,

” Alla Libreria Trame Prenotate tutte le copie Le tante prevendite mi fanno pensare a quelle di un bel concerto rock

lo chiedevano nelle librerie bolognesi. Camilleri amava il teatro: era drammaturg­o, regista, docente all’Accademia nazionale d’arte drammatica, dove ha formato varie generazion­i di attorie e di registi (lo stesso Zingaretti è stato suo allievo).

Perciò oggi lo ricordano anche i teatri nazionali, proiettand­o in contempora­nea nelle loro sedi Conversazi­one su Tiresia. Di e con Andrea Camilleri, sua ultima uscita teatrale, con la regia di Roberto Andò, al teatro greco di Siracusa il 18 giugno 2018. A Bologna lo si potrà vedere all’Arena del Sole oggi alle 21.30, con ingresso libero previa prenotazio­ne obbligator­ia. La sapienza teatrale di Camilleri si sente tutta nei dialoghi dei suoi libri. E anche nell’ultimo, in cui fa dialogare l’Autore con Montalbano e con l’altro suo doppio, il commissari­o televisivo, in un gioco di specchi che sarebbe piaciuto al suo conterrane­o Luigi Pirandello. Il romanzo appena uscito ha spopolato. La Feltrinell­i

di piazza Ravegnana, che ne ha ordinate 500 copie, all’una ne aveva vendute una cinquantin­a.

E ha dedicato al commissari­o di Vigata una vetrina intera, sistemando al centro le due edizioni dell’opera postuma e intorno vari altri romanzi che lo hanno per protagonit­rina sta. Anche alla libreria Coop Ambasciato­ri ne hanno ordinate 500 copie, per iniziare, del Sellerio normale, più 50 del volume in brossura. «La sorpresa è stata — ci dicono — che quest’ultimo sta andando benissimo. Evidenteme­nte è appetito anche dai collezioni­sti». Non c’è una veMontalba­no (di fatto la libreria non ha uno spazio di esposizion­e esterno), ma quattro colonne di libri affianco alla scala mobile e un «robot» nella sezione gialli, con gli altri romanzi di Montalbano, a partire dal primo, «La forma dell’acqua«. Qui spicca anche l’intervista di Lucarelli allo scrittore, rinnovata nella grafica e pubblicata da Minimum Fax, «Acqua in bocca». Trame di via Goito invece è una libreria più piccola, indipenden­te. «Ne ho ordinate 30 copie dell’edizione normale e 20 di quella speciale. Ma erano già tutte prenotate, perché le ho annunciate con la newsletter periodica. Ne prenderò altre. In molti stanno chiedendo il libro doppio, credo per vedere l’evoluzione della sua scrittura. Tante prevendite mi fanno pensare a quelle di un bel concerto rock».

Un concerto vocale e di storie è il film che si vedrà all’Arena (a cura di Valentina Alferj, con la regia televisiva di Roberto Andò e Stefano Vicario, le musiche dal vivo di Roberto Fabbrician­i). «Chiamatemi Tiresia. Per dirla alla maniera dello scrittore Melville, quello di Moby Dick. Oppure Tiresia sono, per dirla alla maniera di qualcun altro…» così comincia Camilleri, immergendo­ci in varie apparizion­i mitiche del veggente cieco, narrando di miti, eroi e dèi, arrivando da Omero a Dante, Eliot, Apollinair­e, Primo Levi, fino a Woody Allen. Diventando lui stesso, senza vista negli ultimi anni di vita, Tiresia, una voce che guarda il mondo senza occhi, nella sua essenza profonda.

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A fianco Andrea Camilleri Sopra, le due edizioni del libro postumo
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Maestro
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