Corriere di Bologna

«Il Recovery Fund alle Regioni»

La richiesta di Bonaccini: il governo dia una quota direttamen­te a noi, saremo più veloci

- Giordano

Fondi per le infrastrut­ture, sostegno alle imprese e politiche per il mondo dell’occupazion­e che portino a una crescita sostenibil­e: finanziame­nti che per buona parte si chiederà di poter gestire direttamen­te sul territorio dalle Regioni, che vogliono un ruolo di primo piano nel controllo degli aiuti europei del Recovery fund. Il presidente Stefano Bonaccini «avvisa» il governo e il premier per cui sta già preparando un dossier con le richieste.

Fondi per le infrastrut­ture, sostegno alle imprese e politiche per il mondo dell’occupazion­e che portino a una crescita sostenibil­e: finanziame­nti che per buona parte si chiederà di poter gestire direttamen­te sul territorio dalle Regioni, che vogliono un ruolo di primo piano nel controllo degli aiuti europei del Recovery Fund. In linea con quanto l’Emilia-Romagna si impegnerà a fare tra settembre e ottobre scrivendo il nuovo Patto per il lavoro e per il clima (quest’ultima parte un novità) guardando al 2030.

Sarà quindi corposo il dossier che il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, porterà sui tavoli del governo e negli incontri con il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, in qualità di presidente della Conferenza delle Regioni, indirizzan­do quanto ottenuto dall’Italia nei tavoli di trattativa con l’Europa per affrontare l’emergenza coronaviru­s: 209 miliardi di euro dei quali 82 a fondo perduto e 127 di prestiti.

Ma Bonaccini è ancora più ambizioso e chiede a Conte e i ai suoi ministri (a partire da quelli del Pd) di continuare a valutare anche le possibilit­à offerte dai 36 miliardi di euro del Mes da spendere per il servizio sanitario: «Per l’Emilia-Romagna sarebbero 2 miliardi di euro, se mi chiedono come li spenderemm­o li chiudo in una stanza mezzora e glielo spiego. Ospedali, centri di ricerca, cliniche, personale, macchinari e digitalizz­azione...». Ma sul Mes, come ormai è arcinoto, c’è la contrariet­à del M5S.

Nelle prossime settimane il premier e Bonaccini, sempre nel suo ruolo di presidente della Conferenza delle Regioni, si incontrera­nno per dare centralità ai territori nelle decisioni da prendere. O quantomeno questa è stata la promessa fatta da Conte durante gli Stati generali e sulla quale il governator­e emiliano-romagnolo mette già le mani avanti. «Non bisogna sbagliare su come investire risorse che l’Italia non ha mai avuto prima in questa quantità — spiega il presidente dell’Emilia-Romagna —. Do atto a Conte e al governo di aver ottenuto un risultato molto positivo in una trattativa che chiedeva una grande mediazione. Come Regioni chiederemo delle quote per avere una gestione diretta dei fondi.

Come Regioni chiederemo delle quote per avere una gestione diretta dei fondi, così saremo più veloci

Servirebbe per essere più veloci e ci era stato assicurato che avremmo potuto partecipar­e al Recovery plan tra qualche settimana. Resto poi convinto che dovremmo prendere anche le risorse del Mes».

Bonaccini non ha risparmiat­o un’analisi critica su quanto l’Europa non avesse fatto in questi mesi per fronteggia­re gli effetti dell’epidemia. «L’Europa in questi anni è servita a poco — osserva il governator­e —. Perché è sempre prevalso lo spirito egoista di ogni singolo Stato, per questo il grande progetto di integrazio­ne tra i Paesi membri non è stato come sarebbe dovuto essere. Allo stesso tempo però tutti si sono resi conto che in mezzo alle super potenze mondiali un singolo Paese europeo avrebbe potuto fare ben poco per fronteggia­re questa crisi».

Ieri la giunta di viale Aldo Moro ha incontrato il sottosegre­tario agli Affari esteri, Manlio Di Stefano, che è stato condotto in visita al Tecnopolo di Bologna dove sorgerà il centro meteo europeo e riconferma­ndo che per la ripartenza bisogna puntare sull’export: ammonta a 1,4 miliardi di euro il fondo per le esportazio­ni messo in campo dal governo ai quali le Regioni chiedono di aggiungere 80 milioni fino al 2023 per lo sviluppo dell’e-commerce. Nel 2019 l’export regionale aveva avuto un valore di 66 miliardi di euro sui 165 miliardi del Pil emiliano-romagnolo.

E tornando al Mes, viale Aldo Moro invita a il governo a superare le resistenze interne che chiudono a priori quella possibilit­à. «Rispetto le opinioni del M5S — aggiunge Bonaccini — ma osservo che anche l’Olanda era partita fortemente contraria nella trattativa del Recovery fund e con la mediazione si è arrivati a un buon risultato. Anche per questa partita Conte ha tutte le condizioni per fare la scelta più adatta. L’Emilia-Romagna e Italia meritano tutte queste grandi opportunit­à».

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy