Nuovi casi importati, la regione ha il primato dei contagi nel Paese
L’Emilia ancora prima per positivi tra focolai noti e arrivi dall’estero. Case per anziani, ecco com’è andata
Siamo di nuovo la prima regione in Italia per nuovi contagi da Covid. Sono 57 i casi registrati ieri, in gran parte riconducibili a persone rientrate dall’estero e intercettate dal doppio tampone richiesto dalla Regione e a focolai già noti. Dalla crisi c’è chi trae insegnamento per il futuro. «Vanno ripensate le politiche per gli anziani», assicura Giuliano Barigazzi, che ieri ha presentato un’indagine sulle Rsa.
L’assessore Barigazzi Vanno ripensate le politiche per gli anziani, partendo dalle criticità individuate in questi mesi
I positivi in più sono 57 A Imola, dei 10 nuovi casi 9 sono di stranieri rientrati da fuori
Siamo di nuovo la prima regione in Italia per nuovi contagi da coronavirus. Sono 57 i casi registrati ieri, in gran parte riconducibili a persone rientrate dall’estero e intercettate dal doppio tampone richiesto dalla Regione e a focolai già noti. Dalla crisi provocata dall’emergenza c’è chi trae insegnamento per il futuro. «Vanno ripensate le politiche per gli anziani, partendo dalle criticità individuate in questi mesi», assicura Giuliano Barigazzi, presidente della Conferenza territoriale sociosanitaria che ieri ha presentato un’indagine compiuta sulle strutture per anziani e disabili per capire i problemi che ci sono stati nei mesi più acuti della pandemia, tra marzo e aprile. «Con questo maledetto virus dovremo convivere ancora — dichiara Paolo Bordon, direttore dell’Ausl —, la preoccupazione è mettere in piedi una macchina organizzativa che ci consenta questo autunno di separare gli allarmi da coronavirus da quelli dell’influenza».
Partiamo dal bollettino di ieri. Come detto i positivi in più sono 57, di cui 41 asintomatici. In particolare a Imola, dei 10 nuovi casi 9 sono relativi a cittadini stranieri, la gran parte dei quali rientrati dall’estero, anche da Paesi extra Schengen, e sottoposti a verifiche e isolamento. Nel modenese, sui 12 nuovi casi 6 sono contatti anche in questo caso di un cittadino rientrato dall’estero e 4 sono relativi al focolaio individuato nei giorni scorsi in un prosciuttificio della provincia. Nella provincia di Rimini, dei 10 nuovi positivi 9 sono cittadini stranieri che vivono in un residence del capoluogo nel quale la Ausl ha individuato e isolato un focolaio subito gestito, avviando i controlli necessari. A Bologna i nuovi positivi sono 9. Due i nuovi decessi, un uomo e una donna rispettivamente a Bologna e a Rimini. Sono complessivamente 7 i pazienti in terapia intensiva (+1 da martedì), mentre scendono a 81 (-4) quelli ricoverati negli altri reparti Covid.
Tornando invece ai dati di Bologna presentati in Conferenza territoriale socio-sanitaria, fa colpo la coda lunga di questa epidemia. Secondo un report dell’Ausl ci sono ancora 9 ospiti delle strutture residenziali per anziani colpite dal Covid che all’1 luglio si trovano ricoverati in ospedale e 49 in isolamento in struttura, mentre per le strutture per disabili sono ancora in ospedale 2 persone e 7 in isolamento. Il coronavirus ha colpito, con almeno un caso, 56 strutture per anziani sulle complessive 228 (7.044 i posti totali), quasi un quarto, «ma sono una decina quelle interessate dai focolai», spiega Monica Minelli dell’Ausl. Sono stati 833 gli ospiti colpiti dal Covid e 267 i deceduti: la città di Bologna e i Comuni della pianura ovest i più colpiti. Sono state invece 7 le strutture per disabili con almeno un caso di positività (sulle 52 totali), sono state colpite 40 persone e c’è stato un deceduto. L’indagine della Ctss ha messo in luce le criticità delle strutture, come la carenze dei dispositivi di protezione, la difficoltà nella ricerca di personale e i problemi nell’effettuare tamponi e test. «Queste criticità ci danno indicazioni preziose per le azioni da mettere in campo — conclude Barigazzi — e in generale è giunto il momento di ripensare le politiche per gli anziani».