Case, compravendite in calo Il mercato rallenta ma tiene
Gli effetti della pandemia sulle locazioni: crollo degli affitti brevi
Anche il mercato immobiliare bolognese è vittima del dissesto provocato dalla pandemia dei mesi scorsi. Le compravendite e il conseguente assorbimento dell’offerta hanno subito infatti una battuta d’arresto, ma la domanda resta comunque elevata. È quanto emerge dall’analisi del 2° Osservatorio Immobiliare 2020 di Nomisma che ha fotografato la situazione locale e nazionale del settore.
Dopo la crisi economica del 2008, il mercato residenziale bolognese era in ripresa, mostrando una serie di segnali positivi per tutto il 2019. Con il lockdown, però, il mercato della compravendita ha subito un rallentamento e per capire se sarà solo una fase o se ci saranno conseguenze di lungo termine sarà fondamentale attendere i prossimi sei mesi.
I dati pubblicati dall’Agenzia delle entrate relativi al primo trimestre evidenziano che Bologna è la città più resistente, con una riduzione delle compravendite, tra il primo trimestre 2020 e il primo trimestre 2019, pari al -6,4%. I prezzi, nel corso del primo semestre 2020, hanno registrato una variazione negativa su base semestrale del -0,2%. Nonostante l’andamento riflessivo, il divario tra prezzo richiesto ed effettivo per le abitazioni nuove è aumentato rispetto alla fine del 2019, raggiungendo il 7%, mentre è risultato inalterato per le abitazioni usate (10%). Anche i tempi medi di vendita hanno subito un aumento. «La ricerca di una casa si è ridotta, ma non in maniera eccessiva — commenta Elena Molignoni, responsabile Immobiliare e Strategie Urbane Nomisma —. In questo periodo le famiglie si aspettano un forte calo dei prezzi che le porta quindi a rinviare l’acquisto. Se ci si aggiunge una forte tendenza al risparmio e una diminuzione del reddito, non sorprende che molti dei papabili acquirenti preferiscano orientarsi verso l’affitto».
Sul fronte locativo, si assiste ad una momentanea riduzione dei canoni con una variazione media pari al -0,4% sul semestre. Si allungano di quasi tre mesi i tempi medi di locazione e si riduce il divario tra domanda e offerta in città a causa dell’assenza temporanea di molti studenti e lavoratori. Tempi bui anche per il mercato delle locazioni brevi legate al turismo per cui oltre la metà degli agenti prevede una forte diminuzione dell’offerta per tutto il 2021.
«Nella ricerca della casa i fattori determinanti sono diventati la presenza di un balcone e la grandezza delle abitazioni — aggiunge Molignoni —. Lavorare a casa ha cambiato le esigenze e questo ha inciso anche sul comparto non residenziale che è quello che ha sofferto di più». In riferimento al segmento direzionale, si è ridotto di molto il numero di compravendite così come il livello dei prezzi (-1% semestrale). Gli sconti medi tra prezzo offerto e richiesto, tuttavia, sono rimasti inalterati (13%).
Anche l’andamento dei canoni è risultato negativo (-0,5% nel semestre) con cali maggiori in centro e in periferia terziaria. Il segmento commerciale è quello che ha sofferto maggiormente: molte attività non hanno riaperto a giugno e le previsioni per settembre non lasciano ben sperare. I prezzi si sono ridotti solo dello 0,6%, mentre i canoni hanno fatto registrare una flessione maggiore e pari a -1,5% nel semestre.