Il Bologna riscopre l’austerità Verso un mercato «low cost»
Gli scenari dopo il ko di Bergamo. Taglio alle spese per i nuovi acquisti I piani del club noti a Sinisa. Eder pronto a ridursi l’ingaggio da 8 milioni
Dopo il ko onorevole di Bergamo, oggi il gruppo rossoblù godrà di una giornata di riposo in vista degli ultimi tre impegni di questo campionato: l’impressione è che il Bologna si trascini un po’ stancamente verso questo anomalo finale di stagione, senza obiettivi, senza pubblico e senza stimoli, al punto che già per due volte in pochi giorni Mihajlovic ha ammesso di «sperare che questa stagione finisca il prima possibile».
Si comincia a guardare al futuro e al mercato ormai imminente, ma le ultime parole del tecnico e dei dirigenti mettono nel cassetto sogni di gloria a breve termine: si dovrà migliorare passo dopo passo e il motivo è semplice, ovvero non sarà un mercato all’insegna dei pesanti investimenti. Il saldo delle ultime
La società valuta la possibilità di spendere per qualche profilo più giovane
operazioni (l’ad Fenucci a settembre parlò di meno 30 milioni e di altri 15 milioni già in conto per la stagione 2020/21, a cui poi vanno aggiunti i 13 milioni più bonus per Barrow, previsti con l’obbligo di riscatto a giugno 2021) pesa sui bilanci rossoblù e l’emergenza Covid ha fatto il resto: chi si aspetta un mercato da milioni sonanti, come nella scorsa estate quando era necessario fare un primo step tecnico, resterà deluso.
E la stessa retromarcia a inizio settimana di Mihajlovic la dice lunga sui piani illustrati dai dirigenti di Casteldebole al tecnico nella chiacchierata post-Milan: anche dopo Bergamo, l’allenatore pur sottolineando il salto di qualità di questa stagione ha ritarato ambizioni e tempistiche rossoblù. «Quanto ci vuole al Bologna per andare in Europa? L’Atalanta quanto ci ha messo? Credo ci vogliano due o tre anni, io per i primi mesi quest’anno non ci sono stato e non lo conterei proprio. Non posso chiedere alla mia società di spendere come Milan o Napoli, ma di coprire i ruoli carenti sì: lavorando bene anno dopo anno saremo sempre più vicini». Insomma, per i traguardi continentali — salvo miracoli tecnici — si dovrà aspettare e, nel frattempo, sperare di investire le poche risorse a segno, evitando i Denswil e i Santander di turno. Non a caso, prima della gara contro l’Atalanta anche il ds Bigon ha confermato l’interesse rossoblù per due possibili affari low cost, caratteristica-chiave del futuro mercato: Eder e De Silvestri.
Per il terzino destro del Torino, in scadenza al 31 agosto, si stanno limando gli ultimi dettagli (al momento prende un milione netto, l’offerta biennale rossoblù è un po’ più bassa e serve un aumento o qualche bonus, ma c’è fiducia), mentre per l’attaccante italobrasiliano classe 1986 sono state chieste informazioni. Eder — appartenente alla scuderia di Tinti, come Soriano, Sansone e Vignato — è titolare fino a giugno 2021 di un contratto da 8 milioni netti a stagione allo Jiangsu Suning ma è disposto ad una vigorosa sforbiciata per lasciare la Cina, anche a causa di questioni famigliari: su di lui sarebbero tre i club italiani interessati.
Al di là di tutto, l’identikit degli obiettivi estivi pare tracciato: puntelli dai costi relativi di cartellino, con la chance eccezionalmente di valutare qualche investimento su un giovane se dovesse presentarsi un’occasione. Ma nessuna rivoluzione, forse nemmeno quel corposo maquillage tra prime e seconde linee necessario per cercare di lanciare da subito l’assalto all’Europa: il nuovo comandamento è gradualità, sperando che porti più fortuna rispetto a a quelo precedente l’arrivo di Mihajlovic.