«Io, Fresu, e gli Extraliscio» Cervia, incontri ravvicinati
Lui: «Esperimento affascinante, e sono molte le affinità di Casadei con il jazz» Loro: «Il nostro è un punk da balera. Una unione di note, suoni e umanità»
Le barriere di genere sono escluse da questo gioco. E il gioco, si sa, è cosa seria. La prima volta tra Paolo Fresu ed Extraliscio, il progetto nato dall’incontro tra Mirco Mariani e Moreno Conficconi zIl Biondo», fu circa 4 anni fa, in occasione del Festival Angelica. Un’esperienza che il trombettista di Berchidda definisce «molto carina, innovativa, simpatica». Ora, il terreno dove quell’esperienza in cui i brani della tradizione del liscio e la sperimentazione si incontrano sarà percorribile questa sera a Cervia dove in Piazza Garibaldi, Fresu ed Extraliscio terranno un concerto nell’ambito della Milanesiana, il festival ideato e diretto da Elisabetta Sgarbi che introdurrà la serata (ore 21, ingresso fino a esaurimento posti, in streaming sui canali Corriere.it e La Milanesiana).
«In realtà — racconta Fresu — questa formazione utilizza il liscio accostandolo ad altri linguaggi. Usa strumenti vintage. Trovo sia un esperimento affascinante, per questo quando Elisabetta Sgarbi mi ha proposto di partecipare ho subito accettato. Ho collaborato anche con l’orchestra di Mirco Casadei negli anni passati e lui invita sul palco da molto tempo musicisti di diversa estrazione, come il sottoscritto. Lo stesso Secondo Casadei univa tradizione, innovazione, improvvisazione. Sono molte le affinità con il jazz. E c’è sintonia con la ricerca musicale quotidiana».
Il concerto di questa sera sarà un connubio tra brani di repertorio, improvvisazione e innesti musicali. E a proposito di repertorio, non si parla solo di liscio, ma anche di musica sudamericana. Qualche tempo fa, pre-covid, Mariani, Conficconi e Fresu pensavano anche a un album live. Ora, nulla im
pedisce la ripresa del progetto. «Tutte le musiche hanno un loro tempo — riflette il trombettista che divide la sua vita tra la Sardegna, Bologna e Parigi - e questo genere non appartiene al passato. Né appartiene solo alla Romagna. Evolve, è meticcio, cambia come cambiano i momenti che attraversiamo. E al tempo stesso resta un marchio importante e riconoscibile».
Fresu ammette di non sapere ballare il liscio, «ma per un motivo preciso: non so ballare nulla. Come quelli che suonano. Con chi ballano i musicisti se quando finiscono tutti vanno via e, per dirla in milanese, restano da soli come dei pirla?». Quanto agli Extraliscio e il loro «punk da balera», Mirco Mariani è, parole sue, «l’anima dispettosa, mentre quello che mantiene l’equilibrio è Moreno». Il quale conferma. «Appartengo a quella categoria di musicisti che leggono le partiture così come sono scritte, con le caratteristiche giuste. Mirco corrompe, stravolge, ma non c’è momento senza incontri. Di note, suoni, umanità, emotività». Per Mirco «il mio punk – spiega – è il jazz, è libertà». Storie di straordinaria alchimia.
Intanto, si va verso un ritorno, seppure lento, all’attività. Paolo Fresu, impegnato in prima linea nel sostegno dei lavoratori dello spettacolo, dal 9 al 16 agosto ritornerà in Sardegna per il suo «Time in jazz». E molto presto vedremo gli Extraliscio sugli schermi. Il film sarà in anteprima mondiale al Festival di Venezia in due date. Il motivo dell’aggiunta (l’8 settembre oltre al 9) è la grande richiesta.