Corriere di Bologna

Una Virtus da favola È finale con Milano

Supercoppa, la Segafredo soffre ma supera Sassari Il solito Teodosic, molto bene Tessitori e Adams Domani la finale contro la Milano di Messina

- di Luca Aquino

La classe operaia porta in paradiso la Virtus. È grazie al secondo quintetto, infatti, che la Segafredo si scrolla di dosso Sassari nel quarto periodo e si accomoda in finale di Supercoppa per dare vita al tanto atteso scontro stellare contro l’Olimpia Milano di Ettore Messina, uscita vincitrice dalla prima semifinale contro Venezia (76-67). Festeggian­o quindi i 1.659 della Segafredo Arena, dopo aver visto la squadra inseguire nel primo tempo, sorpassare nel terzo quarto con lo sprazzo di Markovic e Teodosic, andare in fuga nel quarto periodo grazie ai quattro nuovi acquisti Tessitori, Abass, Adams e Alibegovic.

Un bel segnale per Djordjevic vedere gli uomini della sua panchina incidere in un momento così importante della partita e un passo avanti anche nell’inseriment­o dei nuovi, molto più coinvolti delle precedenti uscite.

Celebra a braccia alzate, alla fine, il patron Zanetti con il tecnico serbo e l’ad Baraldi pregustand­o già la grande sfida in finale contro l’Armani. Sassari, con Pozzecco espulso per somma di tecnici a metà terzo quarto e senza Gentile e Treier, crolla alla distanza non trovando alternativ­e a Bilan e Spissu e finendo con un misero 7/31 da tre all’interno di un 39% di squadra. Merito anche dell’ottima difesa Virtus, cresciuta nel corso della partita anche nella battaglia sotto i tabelloni.

«Nel secondo tempo abbiamo letto meglio i loro aggiustame­nti, abbiamo mosso bene la palla portandola vicino a canestro – dice Djordjevic – Hanno fatto veramente bene i ragazzi della panchina, ora una bella sfida contro una squadra che ha fatto veramente bene in campionato. Noi stiamo crescendo e cercheremo di fare il nostro».Si va al ritmo di Sassari all’inizio, con Markovic che arranca su Spissu mentre Bilan colpisce da vicino e da lontano. Spissu segna da metà campo per il 16-10, la Virtus si riavvicina quando si affida ad Adams e Abass senza i leader serbi in campo. I due nuovi acquisti attaccano il ferro e ricuciono (26-25), ma la Segafredo non ha la continuità necessaria per mettere il naso avanti.

Le squadre arrivano facilmente al ferro, Bilan e Bendzius si fanno sentire in area (36-28) ma la Dinamo non concretizz­a una maggiore mole di gioco a causa del 4/19 da tre del primo tempo. Gli attacchi prevalgono sulle difese, quindi è inevitabil­e che il punteggio faccia l’elastico con la Virtus che ha un bello sprazzo finale grazie a Teodosic, Weems e Alibegovic per rimettersi in scia a metà (4240). Il vento sembra cambiare dopo l’intervallo, Markovic si mette in partita con cinque punti in fila, Teodosic batte Spissu in post basso e c’è il sorpasso (47-52), mentre cresce il nervosismo di Pozzecco che finisce la partita in anticipo espulso. L’orgoglio di Spissu

tiene agganciata una Dinamo in riserva (62-62) che nel quarto periodo si arrende definitiva­mente dopo il 2-16 del poker di nuovi acquisti bianconeri per la fuga buona sul 64-78. Virtus-Olimpia è servita

Le parole di Djordjevic

Ora una bella sfida con una squadra che ha fatto bene in campionato Noi stiamo crescendo

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