Piazza Verdi, via le panchine Il leghista ferrarese: il Pd che dice? Aitini: lo volevano i residenti
Gli arredi urbani comparsi con il restyling 2012 di piazza Verdi non ci sono più. Via anche piante e panchine-fioriere che nel tempo erano diventate un problema e non un abbellimento per il cuore della zona universitaria: assecondando le richieste di residenti e commercianti il Comune giovedì mattina ha deciso di rimuovere quello che era diventato un punto di ritrovo abituale per gli spacciatori.
Una decisione applaudita da molti, ma anche contestata da chi ha fatto un parallelismo con la giunta leghista di Ferrara. Non a caso è stato proprio il vicesindaco con delega alla Sicurezza della città estense, Nicola «Naomo» Lodi, a esultare rivendicando la scelta di aver fatto togliere le panchine in alcuni punti critici di Ferrara. «Giuro che Merola non mi ha ingaggiato come assessore ombra — ha scritto Lodi su Facebook —. Dunque amici del Pd come la mettiamo? Anche questa volta nulla da dire? I traumatizzati dalla rimozione delle panchine estensi dove sono?». In realtà in piazza Verdi è stato il forte pressing del Comitato Piazza Verdi e di altri cittadini a indirizzare Palazzo d’Accursio verso questa scelta, come spiegato anche dall’assessore comunale alla Sicurezza, Alberto Aitini. «Dentro quelle strutture ci nascondevano di tutto, soprattutto droga — spiega —. Nel tempo erano state imbrattate e rappresentavano un arredo ormai degradato. Sono stati i commercianti e i residenti a chiederci di toglierle per rendere la piazza più bella. L’impegno a migliorare la zona continua, prossimamente puliremo i muri e poi sul fronte della sicurezza continua il lavoro delle forze dell’ordine affiancate dai servizi sociali per i casi di marginalità. Quindi andiamo avanti a 360 gradi».
Le panchine dopo la giusta manutenzione ricompariranno in altri punti cittadini tra centro e periferia. Lo spazio rimasto vuoto potrebbero prenderlo i tavoli del bar Piccolo e Sublime, che ha già presentato il progetto, mentre nelle chat dei comitati c’è chi chiede una valorizzazione culturale dello spazio riposizionando in piazza Verdi i totem di Arnaldo Pomodoro, che qualcuno vorrebbe però nella piazza Rossini diventata un giardino. «Da un certo punto di vista è una sconfitta — spiega Otello Ciavatti, portavoce del Comitato Piazza Verdi — ma la situazione era diventata ingestibile. In quel punto c’erano continui assembramenti con spaccio dalle prime ore del mattino fino a tarda sera. Colpisce che non rimanga nulla nella piazza di quanto previsto da quel restyling, che a suo modo non era stato completato». Il Comitato ha garantito per tutta l’estate degli eventi culturali e continuerà fino a ottobre, spostandosi anche al Baraccano. «Quelle sedute purtroppo servivano solo a chi ne faceva un pessimo uso — conclude Ciavatti —. Adesso chiediamo attenzione anche a via del Guasto e piazza Puntoni, dove si sono spostati i pusher nelle ultime settimane con l’intensificazione dei controlli. Aspettando che riapra il portico del Comunale dopo la ristrutturazione e sperando che venga finalmente valorizzato».