Ima assorbe Corazza, delusi in agitazione
Fusione
Ima annuncia la fusione per incorporazione di Corazza — azienda bolognese che produce macchine confezionatrici per burro, formaggio fuso, margarina, lievito e dado da brodo — e i lavoratori della società, che è controllata al 100% dal leader mondiale nella produzione di macchine automatiche per il confezionamento di prodotti farmaceutici, cosmetici e alimentari già dal 2011, proclamano lo stato di agitazione. E, avendo appreso all’improvviso di un’operazione che diventerà effettiva a partire dal primo gennaio 2021 e senza alcun confronto con le parti sociali, alzano la voce ed esprimono la loro sorpresa e preoccupazione per la perdita di autonomia di una realtà che ha 66 anni di storia. La comunicazione della perdita di autonomia della impresa fondata da Natalino Corazza nel 1954 è arrivata come un fulmine a ciel sereno nel giorno in cui azienda e sindacati dovevano invece riaprire la piattaforma per il rinnovo dell’integrativo che si era bloccata a causa della pandemia. Ad annunciare la mobilitazione sono il funzionario della FiomCgil Marco Colli e il delegato Guido Capizzi, subito dopo l’assemblea, svoltasi all’aperto in due gruppi in rispetto delle misure anti-Covid, con i lavoratori: 112 dei 120 presenti hanno dato mandato per un pacchetto di sciopero a partire da dopodomani. «Respingiamo con forza e determinazione il metodo e le modalità della delegazione aziendale Ima che, dalla sera alla mattina, ha deciso per la fusione — spiega Capizzi — e lanciamo l’allarme affinché con la fusione per incorporazione in Ima non vada persa nessuna delle conquiste ottenute in oltre sessant’anni di impegno sindacale, a partire dalla conquista delle 39 ore settimanali retribuite come fossero 40». Tra le preoccupazioni dei dipendenti Corazza anche le incertezze sulla sede di lavoro, la possibile modifica delle turnazioni e delle trasferte. Mentre il nome Corazza resterà per la divisione che continuerà ad occuparsi del suo business storico, la fusione semplificherà l’organizzazione societaria dell’intero gruppo Ima e favorirà l’ottimizzazione della gestione dei flussi di cassa. «Non ci è piaciuto il ritardo con cui abbiamo appreso di questa aggregazione — chiude Colli —: sinceramente ci aspettavamo una maggiore trasparenza da parte del management di un colosso come Ima».